13 Agosto, Giornata internazionale dei Mancini
Oggi si celebra la Giornata internazionale dei mancini istituita nel 1992 dal Left-Handers Club per sensibilizzare la popolazione sul mancinismo e sradicare il concetto, purtroppo ancora oggi esistente, che il mancinismo sia un errore da correggere. Nel mondo il 10% delle persone è mancino, eppure c’è ancora chi guarda con diffidenza a chi scrive, lavora, gioca o svolge qualsiasi altra attività utilizzando la sinistra. Addirittura, nel 1600, i mancini erano accusati di usare la “mano del diavolo” quindi erano dannati e venivano arsi sul rogo. Mi vengono i brividi solo a pensarci, perché sono mancina, anche se da piccola alla scuola elementare, una maestra incompetente mi costrinse a scrivere con la mano destra, malgrado la mia parte dominante sia la sinistra. E quindi, oggi, dopo una vita da mancina, orgogliosa di esserlo, sono felice di vivere in un’epoca in cui, fortunatamente, non mi considerano una strega. Non c’è assolutamente niente di sbagliato ad essere mancino e i grandi della storia ce lo hanno dimostrato, pensiamo infatti a Napoleone, Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Picasso, Van Gogh, Albert Einstein, Gigi Riva, Diego Armando Maradona, Charlie Chaplin e non ultimi il rapper Fedez, l’attrice Angelina Jolie, la cantante Lady Gaga tanto per citarne qualcuno. Perciò, evviva i mancini! (F.L.)
I mancini, ha pubblicato il quotidiano La Nazione, secondo una ricerca del 2001 ricordano meglio gli eventi, perché i loro emisferi cerebrali sono più strettamente connessi, sono più abili in matematica, nella risoluzione dei problemi complessi più che nell’aritmetica semplice, secondo uno studio del 2017 che ha coinvolto 2314 studenti italiani. Secondo un altro studio del 2017 hanno un vantaggio anche negli sport interattivi, come ping-pong o baseball, che richiedono reattività. Sono forti nel pugilato. Eppure sono stati perseguitati per secoli ed i pregiudizi nei loro confronti non sono del tutto spariti se, ancora oggi, molti degli oggetti di uso quotidiano non sono ancora pensati per i mancini. L’etimologia stessa della parola non porta a considerare l’uso prevalente della mano sinistra in modo positivo. Basti pensare che il dizionario Treccani spiega che, in senso figurato, si usa il termine mancino per indicare un’azione sleale e insidiosa, compiuta con astuzia e in modo imprevedibile. Riferito alle persone si usa per catalogare qualcuno come infido e disonesto. E c’è di più, il termine deriva dal latino ‘mancus’: sinonimo di mutilato e storpio.
E gli studi sul tema non scarseggiano: secondo una ricerca della St. Lawrence University di New York tra tutte le persone con un quoziente intellettivo importante, cioè i super intelligenti, ci sarebbero più mancini che nella media della popolazione. Alan Salerman, autore dello studio, afferma che l’intelligenza dei mancini è più fluida e che in questi individui vi è una maggior propensione a risolvere i problemi. Sarà per questo che il mancino Napoleone Bonaparte è considerato uno dei più grandi strateghi militari della storia. Tanti sono i mancini famosi: dall’ex presidente Usa Barack Obama, al bassista dei Beatles Paul McCartney, fino al fondatore di Microsoft Bill Gates, il principe William e le attrice Angelina Jolie e Julia Roberts. Ma anche Marie Curie, Albert Einstein e Van Gogh.