3 maggio 2013, concerto di Renato Zero: diario di un giorno tanto atteso e speciale

 

 

 

 

 

 

I biglietti sono in prevendita dal 12 febbraio e io ne ho acquistato uno chiaramente il 12 febbraio. Come non farlo? Come posso non assistere al megaconcerto di Renato Zero in occasione della presentazione del suo nuovo album “Amo, capitolo 1”? L’album è uscito il 12 marzo, un mese dopo l’acquisto del biglietto. Un azzardo? Certo che no! Renato è una certezza, ogni disco è poesia, arte, emozione pura. Anche gli alunni stamani erano eccitati come me, per me! Sì…Renato fa parte della mia vita a 360°, 24 ore su 24, ovunque e comunque, quindi anche a scuola visto che sono  un’insegnante della primaria e tutti i giorni lavoro con bambini di 7 – 8 anni.

Ora sono su un Freccia Rossa che corre veloce e sono combattuta da sentimenti contrastanti: finalmente il giorno è arrivato ma passerà velocemente e poi, inevitabilmente sarà…passato. Quelle tre ore di concerto saranno di estasi totale, di luce, di arte, di poesia. Renato sa toccare tutte le corde della mia anima e fa vibrare la musica che vive dentro di me, riesce ad emozionarmi sempre, a commuovermi, a farmi sorridere, ridere e …piangere. Lui per me è l’unico, non mi ha mai deluso, tradito. In un momento in cui i soldi sono pochi e le spese molte e la crisi incombe sulle testa delle famiglie italiane come una spada di Damocle, il concerto e il viaggio hanno influito un bel po’ sul budget familiare ma per lo spettacolo di Renato si può rinunciare a qualcos’altro: non mi deluderà neanche questa volta, anzi le aspettative, visto i commenti di chi ha già goduto di lui, sono alte. “Ai posteri, l’ardua sentenza”.

Ore 1,10 Stazione Termini. Mi fermo un attimo e ripenso alle emozioni che anche questa volta mi ha saputo dare quest’uomo! Irripetibile! Un eterno Peter Pan pieno di sogni, di vita, di entusiasmo. Ha cantato e regalato poesia, nuove e vecchie canzoni in un mix esplosivo. Nei consueti intermezzi parlati, Renato rappresenta “una voce per l’amore non discriminante” perché l’amore non ha sesso: uomo, donna…è solo amore. Una voce forte contro i politici e verso quei “sindaci che non fanno il proprio lavoro e dovrebbero andare a casa”, e poi una voce per il futuro…”in questo momento dove l’Italia zoppica, il futuro c’è perché ci siete voi!”. E poi partono le note de “Il cielo” e la frase “Non dimenticatemi, eh!” che contraddistinguono ogni chiusura di Renato. Eccole le lacrime, arrivano inevitabilmente insieme alla tristezza. Tutto è finito, anzi no…in autunno “tour Amo” in tutte le città italiane e così la sua favola, la mia favola ricomincerà.”Renato, io ti aspetto ovunque tu sia, perché ti adoro!” P.S. Non so se si era capito…

Paola Scheggi

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