Torrevecchia Teatina, buon avvio per la mostra fotografica di Mauro Splendore “Altera mundi”
È in corso nella sala espositiva comunale di Palazzo Valignani in piazza San Rocco a Torrevecchia Teatina la mostra fotografica personale di Mauro Splendore intitolata “Altera mundi – Cronache dal post Antropocene”. L’evento è promosso dall’associazione culturale Kalòs ed è patrocinato dal Comune di Torrevecchia Teatina. L’esposizione, che durerà fino alla prossima domenica 18 settembre, è visitabile la mattina dalle 8.00 alle 12.00 e il pomeriggio su prenotazione al numero 3314321627, l’ingresso è libero.
“Altera mundi è il mio progetto fotografico in cui vado ad immaginare quello che potrebbe essere il pianeta terra dopo l’uomo – ha spiegato Mauro Splendore – è un viaggio immaginario, distopico in cui immagino una terra interamente priva di vita, gli errori dell’uomo si ripercuotono sul pianeta e alla fine non rimarrà nulla. L’inaugurazione è andata molto bene, c’è stato un discreto via vai, parecchie visite con un pubblico molto variegato, da chi era attratto dal tema trattato, all’ amante della fotografia ed anche qualche affermato fotografo locale. Tutto ciò mi ha fatto molto piacere. Questa è la mia prima mostra personale, la passione per la fotografia è in me sin da bambino, scattavo con una macchina analogica che era di mio padre da cui ho ereditato la passione ed appreso le prime nozioni tecniche. Negli anni successivi ho continuato a scattare prevalentemente per ricordare momenti fino al al 2018 quando mi sono iscritto ad un corso base alla scuola Meshroom di Pescara e da lì è iniziato il mio percorso come autore. Dunque ho frequentato diversi workshop, master e corsi e alla fine sono andato a maturare quello che è il mio linguaggio ed il mio modo di esprimermi attraverso la fotografia. Per questa mostra l’atmosfera cupa era attinente all’argomento, in realtà è anche nel mio stile fotografico, soprattutto per gli autori che più mi stanno a cuore e con cui mi sono formato, voglio citare Antoine D’Agata e Michael Ackermann. Quel genere di atmosfere me le sono portate dietro per costruire questo percorso”.