L’UMANITÀ VERSO UN COSTANTE DECLINO…

Superficialità, qualunquismo e negazionismo come “aggravante” del nostro quotidiano malessere e della nostra incolumità.

di Ernesto Bodini (giornalista e divugatore ditematiche sociali)

Quello che sta accadendo in questi ultimi anni in riferimento ai ripetuti fatti di cronaca nera e giudiziaria, soprattutto da molto prima della pandemia e soprattutto a tutt’oggi, personalmente l’ho anticipato più volte con diversi articoli; ma nonostante le Autorità preposte a vario titolo (sollecitate dalle varie Forze politiche) manifestino indignazione e con promesse degli opportuni provvedimenti, la situazione pare proprio non cambiare; anzi, la quotidianità dei fatti si somma alla quotidianità. Ci si lamenta del calo di natalità e contemporaneamente dell’aumento dell’invecchiamento della popolazione con i relativi problemi di indigenza e di patologie croniche e invalidanti, ma se non si è in grado di tutelare i diritti e la incolumità delle persone, non mi sembra il caso di procreare altri esseri umani ai quali non si danno le opportune garanzia di una vita con un minimo di certezze su tutti i fronti. Certo è che si andrebbe incontro ad una inevitabile carenza del ricambio generazionale, e questo sta a significare il classico effetto del cane che si morde la coda. Si aggiungano inoltre le persistenti difficoltà nel contenere e gestire il flusso migratorio, un dramma umano per questa popolazione che chiede ospitalità, ma anche delle popolazioni ospitanti di alcuni Paesi europei. L’aggravante di tutto ciò è data dal fatto che a tutti si dovrebbe garante il diritto alla sanità e all’assistenza, ma se si sommano tutti questi eventi comprese talune “incompetenze” politico-gestionali ai vertici apicali, sono inevitabili le conseguenze che stiamo tutti patendo. Tutto ciò è una spirale senza fine e pare non esistere alcun “illuminato” in grado di proporre una qualche immediata e razionale soluzione. Ma perché questo fenomeno socio-antropologico accade? Sino a circa quattro decenni fa il nostro Paese non aveva di questi problemi, tranne casi isolati, e questo come si spiega? Personalmente, pur non rivestendo alcun ruolo specifico in materia sociologica ed ancor meno politica, continuo ad insistere che le cause sono molteplici a cominciare dalla eccessiva ed incontrollata libertà, dai “fuorvianti” messaggi (spot e film) televisivi, dalla quasi totale abolizione della censura, dal non garantismo delle pene, dalla scarsissima prevenzione ed insufficiente repressione dei più svariati reati, dalle molte Leggi in corso ma non applicate, ivi inclusi alcuni articoli della Costituzione; si aggiunga anche l’ormai consolidato fenomeno della scarsa trasparenza da parte delle Istituzioni verso il cittadino, con il quale non si vuol più interloquire “de visu” ma obbligandolo a scrivere… cosa che pochissimi fanno, peraltro rivolgendosi piuttosto ai mass media e non agli amministratori pubblici interessati. Da tempo sostengo anche che la quasi totalità dei cittadini italiani non sa (o non vuole concepire) che un disagio e la mancanza di rispetto di un diritto andrebbe denunciato ogni volta singolarmente (ma in tanti nello stesso tempo) come esposto cautelativo a titolo di “garanzia e tutela”, e ciò vale a dire che in caso gravi conseguenze i destinatari dell’esposto sono potenzialmente responsabili…! Ma purtroppo la massa vociante, termine più che appropriato, si divide in due fazioni: quelli che rinunciano ad una razionale presa di posizione e quelli che preferiscono scendere in piazza…, inutilmente perché terminata la platealità tutto torna come prima e, a questo riguardo, i perseguiti (politici-amministratori) si fanno forti del banale concetto: «Si parli pur male di noi, purché ne parliate».

Anche se sono trascorsi oltre duemila anni dalla dichiarata venuta di Cristo, l’umanità non ne ha compreso il significato, anzi, lo rigetta al mittente e continua a vivere con materialismo e la più incontenibile sfrontatezza. Quindi, a questo punto, quale il nostro futuro? Né io né altri abbiamo la sfera di cristallo, ma certo è che il declino è sempre più vertiginoso tanto che la vita umana è sempre meno considerata rispetto a quella degli animali i quali, paradossalmente, si comportano meglio degli umani; circostanza, questa, che va di pari passo con la imminente immissione sul mercato dei cosiddetti robot-umanoidi i quali non hanno certo bisogno della parola di Dio, o di appartenere ad alcuna Fede… e tanto meno rispettare le Leggi. Pessimismo, il mio? Non credo proprio, a meno che chi mi dissente voglia imitare gli struzzi o le classiche tre scimmiette: «Non vedo, non sento, non parlo».

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