Toscana: arriva il “patto” per il Microcredito

di Walter Fortini

Firenze Piccoli prestiti – fino a 15 mila euro e restituibili in cinque anni, garantiti dalla Regione a chi non ha né risorse né garanzie – per aprire nuove piccole imprese. Il Sistema per il microcredito orientato assistito toscano (Smoat) esiste dal 2006: funziona come uno sportello di Fidi, la finanziaria di cui la Regione è il socio di maggioranza, fornisce garanzie ma si preoccupa anche di trovare i finanziatori. L’idea nuova è quella di creare un fondo specifico per garantire piccoli prestiti in particolare ai giovani da 20 a 35 anni che vogliono mettersi in proprio o fondare una cooperativa ma anche a chi di anni ne ha di pi ù, ha perso il lavoro e magari qualche difficoltà a ricollocarsi.
“Per farlo – spiega l’assessore regionale al bilancio e alle finanze, on. Riccardo Nencini – abbiamo pensato di coinvol gere, oltre a Fidi Toscana e la Regione, anche le Camere di Commercio, i Confidi tra cui Artigiancredito, gli enti locali, gli enti previdenziali, le banche e magari anche altri soggetti privati”. La proposta di finanza etica è stata illustrata ieri, nel corso di un’affollata riunione a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, a cui hanno partecipato il prefetto di Firenze (che dallo scorso anno è titolare dello speciale osservatorio sul credito in Toscana), associazioni di categoria, mondo bancario, fondazioni bancarie ed associazioni che lavorano sul fronte del microcredito e contro l’usura.
Le ga ranzie offerte continueranno ad essere gratuite per le impre! se, come avviene ora con il progetto Smoat. Anche le condizioni e i tassi con cui il prestito sarà erogato saranno favorevole. La Regione potrebbe rimborsare ai Confidi le commissioni normalmente richieste, per azzerarle. “Ma ai giovani e nuovi imprenditori che beneficeranno dei contributi potremo chiedere un impegno etico – aggiunge Nencini -, uno sforzo per rimanere parte attiva di questo nuovo sistema una volta che la loro nuova attività sarà avviata ed avranno restituito il prestito: contribuendo ad alimentare il fondo o anche semplicemente impegnandosi nel guidare ed accompagnare chi cerca sostegno finanziario per un’idea. E lo stesso auspichiamo che possano fare banche e soggetti garanti. Quello che proponiamo è un grande patto aperto”. Ieri è già stato costituito un gruppo di lavoro, che dovrà definire la nuova architettura nei dettagli. Ne fanno parte rappresentanti del mondo dell’economia, delle ba nche, delle Camere di Commercio, dei Fidi e Confidi, degli enti locali e del terzo settore. “L’obiettivo – annuncia Nencini – è quella di elaborare una proposta compiuta entro la fine di luglio”.
Le esperienze di microcredito della Regione Toscana
Attraverso Smoat, il sistema per il microcredito orientato, la Regione è riuscita a garantire fino ad oggi 500 mila euro di finanziamenti e prestiti al oltre 240 piccoli imprenditori. A questi si aggiunge un’ulteriore iniziativa di microcredito più recente, rivolta a famiglie in difficoltà, partita qualche mese fa: in questo caso il prestito massimo non è di 15 mila ma solo di 4 mila euro. La Regione presta garanzie inoltre anche per prestiti richiesti da lavoratori ati pici, studenti universitari e giovani professionisti: il fon! do &egra ve; di 3,7 milioni ed è gestito dall’agenzia regionale Artea.
Le garanzie offerte sono riuscite a rendere “bancabili” soggetti a cui le banche altrimenti non avrebbero concesso un prestito: peraltro, grazie agli accordi stretti tra le Regione e il sistema bancario, anche a condizioni di favore. Con un milione di euro di garanzie si possono sos tenere circa 5 milioni di finanziamenti. E appena il prestito viene restituito, le risorse messe a garanzie tornano a disposizione

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