Successo di pubblico a Palermo: la mostra Antartide di Antonio Mirabella

Antartide Itinerante sbarcherà presto a Barcellona, Berlino e Oslo ma, visto il notevole successo di pubblico (circa 3.000 visitatori fino a oggi), rimarrà all’interno del padiglione Tineo dell’Orto Botanico di Palermo almeno per tutta l’estate.

La mostra ideata da Antonio Mirabella, ricercatore e naturalista classe ’71, è il frutto della sua partecipazione a una spedizione scientifica internazionale affascinante quanto dura, avventurosa, iniziata dal porto di Punta Arenas (Cile) il 20 Gennaio 2010.

 

Un viaggio a bordo della nave rompighiaccio Almirante Oscar Viel, per oltrepassare lo Stretto di Magellano e poi il mare più tempestoso del mondo, quello del passaggio di Drake. Qui, parte dell’equipaggio ha dovuto legarsi alle brande per resistere alle onde alte 20 metri e ad eventuali incidenti, rivelatisi anche mortali nelle passate spedizioni.

“Lunghi, lunghissimi i minuti di terrore sulla rompighiaccio: onde così alte da sobbalzare la poppa, scoprire le eliche al cielo e far spegnere i motori, con l’impossibilità di mantenere la rotta a dritta”, racconta Mirabella.

 

Una volta raggiunte le prime isole dello Shetland del Sur, inizia la missione scientifica vera e propria, con repentine avanscoperte in elicottero e visite alle nove basi scientifiche internazionali, sempre con un occhio ai cambiamenti metereologici.

Durante il progetto, volto a raccogliere campioni di licheni e muschi per valutare le rocce che per la prima volta si esponevano alla luce del sole (rivelando dati preziosi sul global warming), Mirabella ha filmato e fotografato i paesaggi del continente più antico, alto, freddo e inospitale del mondo. Scatti estremi, resi attraverso 40 gigantografie che raccontano la bellezza del mare superficialmente ghiacciato, la luce dell’estate antartica dove il sole non tramonta mai, il colore azzurro del ghiaccio millenario.

 

Il vento, secondo attore sempre presente in Antartide dopo il ghiaccio, è il protagonista dello splendido video che apre la mostra, insieme ai cetacei più grandi del pianeta, le balenottere azzurre, i pinguini, le foche, gli albatros e gli uccelli della tempesta di Wilson, che hanno reni funzionanti come veri e propri dissalatori: filtrano l’acqua di mare espellono soluzioni saline a base di sodio attraverso vescicole sotto gli occhi.

 

Esauriente ed esplicativo anche il materiale cartografico fornito in parte dalla National Geographic, per una mostra dal dichiarato intento divulgativo, che Mirabella vorrebbe portare perfino all’interno dei centri commerciali, per “contrastare la de-culturizzazione italiana e riportare gli italiani alla maggiore conoscenza e consapevolezza del pianeta in cui vivono, che non è fatto solo di prodotti da acquistare ma, principalmente, di meraviglie naturali che troppo spesso vengono ignorate”.

Anastasi Andrea

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