Italia: il Paese con i referendum urla “Basta!”

 

 

 

E’ un voto popolare, un voto quello del 12 e del 13 giugno che parte dal basso, un voto che ha detto 4 volte sì per urlare un solo forte “No”. No ad un governo di centro desta che ormai è arrivato al capolinea, ma anche un no alla politica degli opportunismi, dei clientelismi, della casta. Ed è un  segnale  forte e chiaro  che parte da un’ Italia sonnacchiosa e incerta. Un’Italia  che sembrava  agonizzare sotto le scorie di un governo e di una politica che le avevano imposto la dittatura coi manganelli mediatici e le veline, un’Italia che non sapevamo potesse ancora esistere. E’ una sorpresa.  E’ infatti sorprendente trovarsi  in un bar di Firenze  e vedere la barista con i clienti in trepida attesa  dei risultati del quorum, è salire sull’autobus e sentire i giovani quasi gridare”ce l’abbiamo fatta! Abbiamo raggiunto il quorum”. E’ sentire sul treno dei pendolari parlare solo del quorum  e i discorsi sembrano  un fiume in piena con le donne, gli uomini, i ragazzi che discutono animatamente. E gli anziani che annuiscono. Gli italiani sono stanchi. E l’hanno dimostrato in questo referendum. Sono stanchi di questo malgoverno, ma sono stanchi anche della politica in generale. Una politica autorefenziale  che non li rappresenta e dalla quale vogliono scappare il prima possibile. Gli italiani vogliono cambiare e con questi referendum lanciano un nuovo segnale, dopo il voto di Napoli e Milano, per dimostrare in modo deciso il loro dissenso a questo sfascio che ci circonda. E’ il voto di tutti: pensionati con la minima, casalinghe con figli senza servizi, studenti con le scuole a pezzi dove si paga anche la carta igienica, imprenditori piccoli vessati dalle tasse, malati senza assistenza, precari…è  un voto senza delega che si riappropria di una democrazia diretta con un referendum oscurato e scomodo che ha vinto con il passaparola e la pubblicità fai da te. Ma basta. Basta per dare un calcio nel sedere a quei signori dei Palazzi. Gli stessi signori che si ritroveranno nei talk show di quei giornalisti compiacenti con le attrici di turno per scoprire il perché di tale voto, perché proprio loro non lo capiscono….Berlusconi può dimettersi. Può farlo con stile oppure no. La decisione è sua. Per lui è il momento del gran finale ed è inutile che si affidi ad una manovra fiscale a cui nessuno crede per riprendere in mano la situazione. La situazione gli è sfuggita di mano, il gioco di parole è d’obbligo, e non la recupera più. La gente è incazzata, (arrabbiata non rende l’idea) stanca, delusa delle promesse che non sono state mantenute, di un interesse generale che è divenuto privato, di una res pubblica lottizzata. Discontinuità, trasparenza, gente nuova a destra, a sinistra, al centro,  questo chiedono gli italiani. Si volta pagina. Questa volta davvero.

Francesca Lippi

ilmiogiornale@infinito.it

2 thoughts on “Italia: il Paese con i referendum urla “Basta!”

  1. grande Francy! la gente vuole un cambiamento … bipartisan e, dopo gli esiti delle ultime consultazioni elettorali, comincia a credere che una svolta sia effettivamente possibile.

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