Cinema: 68° Festival di Venezia, apre George Clooney
Sarà Le idi di marzo di George Clooney ad aprire la 68esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, in programma al Lido dal 31 agosto al 10 settembre 2011. Presentato da Clooney come “un racconto dalla trama non lineare” sugli intrighi che si celano dietro le elezioni primarie statunitensi, il film vanta un cast di bravissimi attori quali Paul Giamatti, Philip Seymour Hoffman e Marisa Tomei e moltiplica l’impegno dello stesso Clooney nei ruoli di attore, sceneggiatore, produttore e regista.
La giuria presieduta dallo stesso Darren Aronofsky che l’anno scorso aprì il festival con il fortunato Il cigno nero, composta, tra gli altri, dal regista statunitense Todd Haynes, l’attrice italiana Alba Rhorwacher, il compositore britannico David Byrne e l’artista visiva finlandese Eija-Liisa Ahtila, avrà il suo bel da fare nell’eleggere il film vincitore di un concorso che quest’anno annovera pellicole molto attese.
E ci sarà anche una vibrante presenza del rock n’roll, se è vero che Madonna presenta W.E., il suo secondo lungometraggio da regista, e Vasco Rossi firma un documentario autobiografico. Quel che è certo, ad ogni modo, è che i film italiani in concorso hanno ottenuto meno spazio che in passato: l’anno scorso erano sette, quest’anno sono tre, a firma di Cristina Comencini, Emanuele Crialese e Gian Alfonso Pacinotti. Particolarmente atteso è Terraferma di Crialese, che rivisita i temi cari all’autore di Respiro, dei contadini del mare, della donna ribelle, del mito e del viaggio per cambiare ed evolversi.
Impressionano, inoltre, i nomi che risaltano scorrendo i film stranieri in concorso. Monica Bellucci figura in Un été brulant di Philip Garrel, mentre suo marito Vincent Cassel sta a fianco di Keira Knightley e Viggo Mortensen in A dangerous metod del maestro David Cronemberg. Roman Polanski in Carnage dirige invece Jodie Foster e Kate Winslet, con quest’ultima che figura anche in Contagion di Steven Soderbergh, come pure Jude Law, Matt Damon e Gwineth Paltrow.
Probabili outsider di queste ricche produzioni affidate ad autentici maestri del cinema potrebbero rivelarsi 4:44 Last day on earth di Abel Ferrara, Wilde Salome diretto da Al Pacino e Texas killing fields di Ami Caanan (figlia del potente regista statunitense Michael Mann).
Promettono bene anche le altre branche del festival, dalla sezione Orizzonti affidata quest’anno al thilandese Apitchapong Weerasethakul (premiato a Cannes 2010 con Lo zio Boonme che si ricorda le vite precedenti), a Controcampo italiano presieduto dalla regista palermitana Roberta Torre, fino al Premio Venezia opera prima presieduto dal regista Carlo Mazzacurati.
Andrea Anastasi