Raccontonweb: “Adults and children” di Fulvio Musso
“Adulte – Adult – Erw. …… €. 7
Enfant – Child – Kind ….. €. 4”
È il tariffario del giro turistico sul trenino del Principato di Monaco che, in volgare, si pronuncia Montecarlo.
Qui è pieno d’italiani, ma come solito, siamo esclusi dalle lingue. Noi veniamo semplicemente contati: in euro.
Dopo il Vaticano, questo è lo Stato più piccolo del mondo, a conferma della regola che associa ricchezza e dimensione … compresa la statura di noti ricconi.
Ci arriviamo da Mentone con uno dei tanti bus guidati da donne. E’ un percorso insidiato da saliscendi, traffico e curve che le abilissime guidatrici rendono levigato e morbido come i loro fianchi di donna.
Come avverte il tariffario, il mondo è diviso in adults e children. Compresi noi: mamma e nonna sono gli adults che gestiscono le operazioni, incluso l’imbarco sul trenino. Nipotino, genero e nonno –cioè io– siamo i children che se la sguazzano. L’età è un optional sempre escluso.
Il trenino è ormai partito e, proprio sui sedili davanti a me, scopro una coppia di children non accompagnati: lui è uno spilungone sui quarant’anni dagli occhi azzurrissimi, forse per quella sua vicinanza al cielo, lei è dolce e minuta ed entrambi guardano ogni cosa con gli occhi dell’altro.
Di adults scompagnati, cioè senza children, non ce ne sono: quelli non prendono il trenino. Mi chiedo a quale categoria appartenga il macchinista, ma il casino di fischi dalla locomotiva m’informa subito.
A volte capita che un adult si trasformi brevemente in child e, di quel giorno, se ne ricorderà per sempre con qualche nostalgia. E può anche succedere che un child si trasformi per poco in adult… se non gli scappa troppo da ridere.
Come si fa a riconoscere gli adults dai children? Beh … qui sul trenino è facile rispondere: i children sono quelli seduti dalla parte del mare.
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Fulvio Musso
Di quest’autore abbiamo già pubblicato il racconto “Bracciodiferro e creme caramel”