L’angolo della poesia: “Sei la vita” di Luigi Violano
Cari lettori, oggi ritroviamo un caro amico del nostro Angolo della poesia: Luigi Violano.
L’opera che stavolta ha voluto condividere con noi è nata qualche sera fa, dopo aver assistito alle prove di uno spettacolo teatrale che sarà a breve portato in scena da alcuni suoi cari amici. Luigi spiega così la “genesi” e il “messaggio” di Sei la vita: “Mi ha entusiasmato la loro performance, portato il cuore all’incontro con la luce dell’arte. Spinto alla riflessione, la poesia vuole essere una lettera alla vita, personificata come una donna che amo, l’unica che vale la pena vivere perché non si maschera mai. Essa è una parte da recitare, anche se è dura, e chi assiste alla recita non può capire le emozioni provate da chi le vive intensamente. La vita, in questa poesia, è un regalo d’amore, antitesi della morte, un amore da coltivare, un valore sublimato, illuminato dalla meditazione profonda sul tema della vita, appunto. I versi sono una meditazione rilevante, soprattutto oggi, data l’assenza di valori vigente nell’odierna società e la tendenza di molta gente a privarsi o disprezzare la vita stessa.”
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Sei la vita
Sento freddo in questa notte d’ottobre
che non ha più stelle
per saziare il mio sguardo assetato di pace,
perdo sangue d’abbandono
dalla riva destra del cuore tempestoso.
M’innamorerò domani di colei
che da sempre ho vissuto
come un’opera d’arte celeste.
Le farò la corte ancora,
come allora,
quando ero un bambino soltanto a parole,
ma nei fatti già grande,
cresciuto in tutta fretta,
collaudato dal dolore
che troppo presto divenne
mio compagno di cammino.
La bacerò appassionatamente
sulle labbra di grandine
questa Venere in me palpitante
perché lei non ha maschere di scena, mai!
Io la recito bene la parte,
ma gli astanti non sempre comprendono
il valore profondo d’un pianto dirotto,
d’un urlo gioioso a squarciagola,
d’un silenzio figlio d’una parola reticente.
Ella mi amò così tanto accettando di nascere in me,
facendo luce nelle tenebre,
sbocciando come perla dalla polvere.
Riprendo la biro, poi, scrivo il suo nome
sul muro di un brivido acceso che corre ancora,
insonne,
su Via della Pelle nelle ore tarde.
Guardo fuori dalla finestra dell’anima inquieta;
sta già declinando un altro giorno,
sta sfumando all’orizzonte un sogno
mentre dico che tu sei il mio dono più grande.
Ti amo più forte,
ti grido il mio nome,
sei tu la mia sposa vestita di festa
e coperta di candide rose.
Sei ciò che mi ha dato un amore di madre,
acerrima nemica della morte: sei la vita.
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Vi ricordiamo che potete sempre inviarci i vostri versi a ilmiogiornale@infinito.it, accompagnati da una vostra breve biografia ed eventualmente da una vostra foto.
e’ un inno alla vita, un inno all’amore,con tutte le amarezze ,le lacrime.una speranza nel cuore non muore mai, basta guardare in alto,
un cielo azzurro, il sole , un bimbo che ride e sei tu .. a sposare la vita.
Grazie molte Rosy. Ciao.