La strage di Portella della Ginestra raccontata da due testimoni
Diamo volentieri spazio al diario di due giovani volontari del progetto antimafia “Liberarci dalle spine” che sono stati presenti alla testimonianza di due sopravvissuti alla strage di Portella della ginestra, avvenuta nel 1947.
Corleone
Dopo la solita alzataccia e la veloce colazione ci siamo divisi in ben tre gruppi con varie missioni.
Un gruppo si occupava di sfogliare le viti della vigna in località “Malvello”, un altro di sistemare il magazzino, e il terzo di sistemare gli scaffali nel museo.
Noi alla vigna ci siamo goduti l’ultima mattinata di lavoro con una pizzata alle dieci e mezzo offerta da Franco e un “piccolo” scherzo al nostro coordinatore Luca: gli abbiamo fatto fare un tuffo nella fontana.
Rientrati in casa Caponnetto abbiamo gustato il delizioso pranzo preparato dalle signore e compagne dello SPI CGIL.
Nel pomeriggio dopo una breve visita a Ficuzza ci siamo diretti verso Portella delle Ginestre dove abbiamo ascoltato la storia della strage del primo maggio 1947 attraverso i racconti di due superstiti. L’incontro non è stato solo commovente ma ci ha lasciato un importante testimonianza sui crimini della mafia e le lotte dei contadini organizzati prima nei fasci siciliani e poi attraverso cooperative e sindacati.
La sera siamo stati a Campofiorito dove c’era l’ormai celeberrima “Festa della Fava” e dove assieme ai soci abbiamo tenuto uno stand con i prodotti della cooperativa.
Inoltre è stata l’ultima occasione per divertirsi insieme ai volontari di Rimini che domani torneranno a casa.
Andrea & Milène
Nella foto: un testimone della strage racconta