Il senato indaga: opacità finanziaria, assunzioni senza criterio di Croce Rossa Italiana
Mancata approvazione nei tempi dovuti dei rendiconti, opacità dei flussi finanziari, mancanza di criteri trasparenti e obiettivi sul reclutamento, assenza di pianta organica, attribuzione ai dipendenti di emolumenti non dovuti, eccesso di consulenti esterni. E poi: mancanza di controlli interni, carenza di una esatta rendicontazione di beni mobili, diseconomicità della gestione dei beni immobili.
Le attività svolte in convenzione per il Pronto soccorso? Anche queste antieconomiche, con casi limite oggetto di segnalazione nel Lazio e in Puglia. Sono i rilievi sollevati dalla commissione sanità del senato, presieduta da Antonio Tomassini, al termine di un’indagine conoscitiva sulla Croce rossa italiana. Indagine durata un anno, un migliaio i documenti cartacei depositati, una decina le audizioni, a partire dal commissario straordinario della Croce Rossa, Francesco Rocca. A proposito, la Cri nei suoi 31 anni di vita è stata commissariata per 24. Un ente pubblico, la nostra Croce rossa, che non ha equivalenti a livello internazionale, dove le strutture operano tutte in regime di diritto privato. Un ente elefantiaco, che tra comitato nazionale e locali conta 4 mila dipendenti, di cui 1.281 a tempo indeterminato, oltre 1.500 a tempo determinato, prevalentemente per i servizi in convezione con le Asl, 1.200 del corpo militare. A parte, i volontari. «Del tutto anomalo e contrastante con i principi di sana gestione finanziaria», scrivono Daniele Bosone (Pd) e Michele Saccomanno (Pdl), relatori delle conclusioni dell’indagine, «la scelta di trasferire sul comitato centrale gli oneri del personale civile e quelli derivanti dai negativi risultati economici della gestione dei comitati locali». Fino al 2007, le delibere dei comitati non erano sottoposte a controlli di esecutività da parte del comitato centrale. Per le assunzioni, non si sono riscontrati criteri certi, si è fatto ricorso a consulenti senza spiegare perché non fosse possibile far svolgere lo stesso lavoro a personale interno, si sono riscontrati casi di compensi non dovuti. Notevoli ritardi poi nell’approvazione dei conti consolidati: per fare un esempio, il 16 dicembre 2006 si è approvato il conto relativo al 2004.
«C’è una serie notevole di anomalie e irregolarità, che evidenziano l’urgenza di una revisione complessiva del sistema di Croce rossa», commenta Saccomanno. Ci sono gli estremi per segnalazioni alla magistratura? «La Corte dei conti ha sempre certificato i bilancipositivamente», taglia corto il senatore Pdl.
Fonte: vincenzolozitoblogspot