Esami comprati all’Università di Palermo Mille euro per una materia, tre arresti
Due impiegati della segreteria di Economia sono accusati dalla polizia di aver fatto inserimenti illegali nel computer dell’Ateneo che gestisce i curriculum. Domiciliari anche per un ex studente che reclutava universitari in difficoltà. Quasi 200 le materie comprate, pure a Ingegneria, Architettura e Giurisprudenza
di SALVO PALAZZOLO
Un esame alla facoltà di Economia costava 1.000 euro. Qualcosa in più serviva per una materia ad Architettura o a Ingegneria. A tutto pensavano tre solerti impiegati dell’università di Palermo, addetti alle segreteria studenti della facoltà di Economia: secondo la ricostruzione della Procura e della squadra mobile, avrebbero inserito quasi 200 esami falsi nel cervellone elettronico dell’ateneo siciliano. Agli arresti domiciliari sono finiti i funzionari Rosalba Volpicelli, 49 anni, e Ignazio Giulietto, 56 anni. Stesso provvedimento è scattato per Francesco Giaconia, 28 anni, un ex studente che avrebbe avuto il compito di avvicinare gli universitari in difficoltà. I pubblici ministeri Sergio Demontis e Amelia Luise contestano a tutti le accuse di accesso abusivo al sistema informatico, frode informatica e falsità ideologica.
Al centro dell’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci, c’è l’ex vicaria della segreteria di Economia, Adriana Paola Cardella, che l’università ha già licenziato dopo un’inchiesta interna. Nel registro degli indagati della Procura di Palermo ci sono anche una trentina di ex studenti, che avrebbero beneficiato delle materie comprate conseguendo speditamente una laurea: qualcuno ha pagato anche per ottenere 25 materie della facoltà di Economia.
L’inchiesta è appena all’inizio: gli investigatori della sezione reati contro la pubblica amministrazione della squadra mobile, diretti dal vice questore Silvia Como, stanno esaminando le posizioni di altri studenti. Irregolarità sono già emerse anche alla facoltà di Giurisprudenza.
Il mese scorso, un avviso di garanzia era stato notificato ad Alessandro Alfano, fratello di Angelino, ex ministro della Giustizia e attuale segretario del Pdl, che si è laureato in Economia nel 2009: durante le indagini erano emerse delle irregolarità per tre materie del suo curriculum; nei giorni scorsi, all’Università, sono spuntati i verbali d’esame che non si erano mai trovati e al momento la posizione di Alfano sembra chiarita.
Gli altri studenti che restano sotto inchiesta sono i palermitani Giuseppe Gennuso, Riccardo Lo Giudice, Andrea Tomasello, Caterina Guddo, Carlo Gaglio, Alessia Mattina, Francesca Pizzo, Ilenia Messina, Claudia Vitello, Davide Di Salvo, Giuseppe Lo Buono, Serena Lo Cicero, Paolo Coviello, Alessio Signorelli e Simona Viola. Sono indagati pure Giuseppe Ciciliato (di Sambuca di Sicilia, Agrigento), Riccardo Della Vecchia (Latina), Alexandra Rita Ntonopoulou (Grotte, Agrigento), Marilena Tusa (Alcamo, Trapani), Francesco Pirrone (Alcamo), Felice Ferraro (Agrigento), Walter Graziani (Terni) e Sabrina Tonolini (Terni). Se le accuse nei loro confronti verranno confermate, le loro lauree sono destinate ad essere annullate.
“Riteniamo di avere scoperchiato solo la punta di un iceberg”, dice un investigatore. Tutto è nato quasi per caso, dopo una strana aggressione nei viali dell’università: l’impiegata Rosalba Volpicelli denunciò ai poliziotti del commissariato Oreto di essere stata avvicinata da alcuni giovani. Così, nel luglio 2010, partirono le prime verifiche.
Fonte: Repubblica.it