Borgo San Lorenzo: cassa integrazione per i lavoratori di Publiambiente?
Ci hanno scritto:
Abbiamo presentato una interrogazione urgente al sindaco per sapere se Publiambiente, la società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti per i comuni di Borgo S.L., Barberino, Scarperia, Vaglia, Vicchio, San Piero, ha intenzione di mettere in cassa integrazione o trasferire parte del personale attualmente in servizio nel Mugello (la sede operativa è a Borgo San Lorenzo). Per ridurre i propri costi di gestione).L’iniziativa probabilmente trae motivazione dal fatto che i comuni ancora soggetti a tassa e non a tariffa (es. comune di Barberino e di Vaglia che intervengono con un esborso diretto diversamente dai comuni di Borgo e Scarperia che addossano totalmente i costi del servizio ai cittadini) non hanno accettato il piano finanziario presentato da Publiambiente per il 2010 contenente consistenti aumenti del costo dei servizi resi. Se così fosse, risulterebbe evidente che Publiambiente preferisce scegliere di non svolgere più i servizi per i comuni che hanno contestato gli aumenti e di conseguenza ridurre automaticamente il personale, anzichè tentare di riorganizzarsi per ridurre i costi e mantenere quei servizi.Le amministrazioni comunali sono quindi sottoposte al ricatto da parte di Publiambiente (società al 100% pubblica) “o paghi gli aumenti o mandiamo a casa i dipendenti”.
Ma questa situazione le nostre amministrazioni di fatto se la sono cercata. Negli anni passati i sindaci non hanno nemmeno provato a contenere il costo del servizio, (Borgo non lo ha fatto nemmeno quest’anno nonostante un aumento previsto del 7% che pagheranno per intero i cittadini borghigiani).
Publiambiente, così come Publiacqua, si comportano come il famoso “ghe pensi mi” nei confronti delle amministrazioni, le quali devono accettare supinamente tutto ciò che viene loro imposto. E quando ciò non avviene ecco subito pronta l’arma del ricatto occupazionale.
Noi a questo gioco perverso non ci stiamo: più volte e inutilmente abbiamo chiesto di verificare il funzionamento e i costi pretesi dalla società, da noi contestati con cognizione di causa ogni anno in occasione della presentazione del piano finanziario preventivo. Abbiamo scritto e dichiarato in Consiglio Comunale in occasione dell’approvazione del piano 2010, tra le tante osservazioni:
“…….Per lo stesso servizio, ad esempio di raccolta del rifiuto indifferenziato e di spazzamento, i costi degli autisti subiscono aumenti non giustificati da alcuna spiegazione: nel 2008 un’ora costava € 27,50, nel 2009 € 28,00, nel 2010 costerà 29,00. L’uso del camion compattatore passa da € 33,060 nel 2008 a € 36,5 nel 2009 a € 37,5 nel 2010.
Aumenta in modo vertiginoso (+ 40%)Ma soprattutto non ci sono resoconti dell’attività svolte annualmente. Tutti gli anni chiediamo che fine hanno fatto gli impegni previsti e le risposte non ci sono mai state. Facciamo un esempio: a Borgo è prevista annualmente la manutenzione di 342 cassonetti a € 70 cadauno. Chi ha la certezza che ciò avvenga? Stiamo pagando per un servizio che riceviamo oppure no?
A questo punto chiediamo pubblicamente ai cittadini di Borgo: non spetterebbe forse all’amministrazione in carica il compito di verificare le voci esprimendo un dettagliato parere tecnico e assumendosi altresì la responsabilità di giudicare la congruità delle spese previste? Perché l’amministrazione di Borgo non lo fa e accetta supinamente gli aumenti (per noi ingiustificati) di Publiambiente?
e senza alcun chiarimento il costo del servizio fornito da REVET per la raccolta del multimateriale dalle campane (lattine, vetro, plastica). Si prevede una raccolta maggiore ma non è specificato in che modo.”
Solo la capacità di un controllo vero ed autonomo da parte dei comuni sulle società “pubbliche” di gestione dei servizi potrà evitare che le colpe della politica ricadano sulle tasche dei cittadini e sui lavoratori. E forse sarà anche il caso di decidere di cambiare rotta. I cittadini che hanno firmato per il referendum per l’acqua pubblica ci danno ragione.