Sardegna: l’estate 2012 di “Teatro a corte”
terza edizione
dal 30 giugno al 30 settembre 2012
con TEATRO A CORTE
porta il teatro a casa tua
basta un giardino, un cortile, una cantina, un salone, una cucina, le scale di un condominio… qualunque spazio libero da riempire di idee potrà essere utilizzato
e soprattutto è GRATIS !!!
o quasi… al termine dello spettacolo un uomo porterà in giro un logoro cappello… ç|:=)
puoi scegliere tra:
– SE UNA NOTTE, storie dalle Storie di Erodoto
– VOI CHE SAPETE, dall’Apologia di Socrate, Platone
– QUANDO LA DONNA E’ UNA DEA, intrighi e amori sull’Olimpo e dintorni
– E RAGIONAR D’AMORE, rileggendo il Simposio di Platone
– LA MORTE DI ETTORE, Iliade-Omero-XXII
Gli spettacoli sono stati realizzati sotto il patrocinio dell’Università di Cagliari, tradotti e adattati dalla professoressa Patrizia Mureddu, docente ordinario di Letteratura Greca presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica.
L’Interpretazione e la regia sono di Gaetano Marino
informazioni e prenotazioni
Gaetano Marino – 3491051841 – info@gaetanomarino.net
info spettacoli
SE UNA NOTTE
Storie dalle Storie di Erodoto
Nato agli inizi del v secolo a. C. ad Alicarnasso, in Asia Minore, Erodoto ci è noto soprattutto come storico delle Guerre Persiane, di cui racconta con dovizia di particolari le varie fasi, fino alla sorprendente vittoria dei Greci contro i Barbari.
In realtà, fu in primo luogo un redattore instancabile di appunti di viaggio, che diventarono dapprima oggetto di apprezzate conferenze in varie città greche, e furono successivamente rielaborati e raccolti nella sua opera monumentale. Come un abile reporter, descrive con vivacità usi, costumi, monumenti, animali, piante, leggende dei numerosi paesi in cui – per un periodo di tempo più o meno lungo – si trovò a soggiornare.
LA MORTE DI ETTORE
Omero, Iliade XXII – teatro/concerto
(nuova produzione)
L’Iliade racconta di un evento reale, la guerra di Troia, che si concluderà con la distruzione della città per opera di una confederazione di popoli greci, forse l’ultima grande impresa prima della fine dei regni micenei, databile intorno al 1100 a.C. Sicuramente, in quegli anni non esistevano un alfabeto o dei materiali scrittori adeguati per registrare un testo poetico così lungo e complesso: per molto tempo, perciò, i fatti che diventeranno il nucleo del poema – tra i quali dovette avere un posto importante l’episodio cruciale dello scontro tra i ‘campioni’ dei due eserciti nemici, Achille ed Ettore – vennero raccontati e tramandati oralmente. Nel corso di questo processo di elaborazione, durato almeno tre secoli, si deve collocare l’attività di quel grande aedo di nome Omero che fu, secondo gli antichi, l’autore dei due grandi poemi.
Radici tanto oscure e remote nel tempo spiegano perché il mondo che essi raccontano (e lo stesso modo di raccontarlo) ci può apparire estraneo, misterioso, duro. Ma proprio in questa diversità risiede gran parte del fascino di queste opere straordinarie, che hanno finito per rappresentare il principio ed il fondamento di tutta la nostra storia letteraria.
VOI CHE SAPETE
Condanna e morte di Socrate
La storia ricorda molti tribunali messi in piedi per impedire ad un cervello di pensare, o di insegnare a pensare. Nell’Atene del quattrocento avanti Cristo, quel tribunale decretò la condanna a morte di Socrate – garantendogli di fatto una fama immortale, e la capacità di trasmettere il suo insegnamento di generazione in generazione, fino ai nostri giorni.
Patrizia Mureddu
Docente di Letteratura Greca dell’Università di Cagliari
QUANDO LA DONNA E’ UNA DEA
Intrighi e amori sull’Olimpo e dintorni
da Omero, Iliade XIV vv. 153-360 – Apollonio Rodio, Argonautiche, III vv. 1-160 – Teocrito, Il Ciclope
*Lettura teatrale
I tre brani, accomunati dal tema della presenza femminile e dell’amore, intendono mettere a confronto due modi diversi di intendere il mito e la stessa poesia: alla semplice ed arcana bellezza del mondo evocato da Omero si contrappongono le studiate scelte espressive e narrative dei due poeti-filologi alessandrini, che giocano con il modello, evocandolo o rovesciandolo.
E RAGIONAR D’AMORE
Rileggendo il Simposio di Platone
Traduzione di Patrizia Mureddu
*Lettura teatrale
Nella Grecia arcaica e classica il simposio era un momento importante di incontro tra gli esponenti di uno stesso gruppo sociale e politico: nel bere assieme si rinsaldavano i legami di amicizia e di partito, si componevano liriche o si cantavano i poeti più celebri, si conversava, si scherzava, si amoreggiava.
Platone ci descrive un simposio di stampo tradizionale, ma reso unico dalla presenza di Socrate. L’ambientazione è a casa del giovane tragediografo Agatone, che ha conseguito il giorno prima la vittoria al festival teatrale delle Dionisie, e completa i festeggiamenti pubblici con una cena tra pochi intimi, di cui Socrate sarà l’ospite d’onore.
L’intrattenimento raffinato di questa serata d’eccezione sarà costituito da una serie di encomi su Amore.
Tutto si svolge con le regole della più elegante buona educazione, finché sulla scena irrompe Alcibiade ubriaco…