La miopia di McDonald’s e la fortuna di McPuddu’s
Gli “anglo-sardismi”, che si tratti di nomi di persone o di cose, difficilmente mi convincono, anzi, solitamente li trovo di cattivo gusto.
Non faccio eccezione neppure per McPuddu’s, il fast food diffidato da McDonald’s dall’utilizzare il suffisso “Mc” e ora impegnato in una lotta che è fin troppo facile ricondurre allo schema Davide contro Golia.
In questa vicenda, però, trovo ridicolo non tanto il nome scelto per questo locale di Santa Maria Navarrese (OG) quanto l’atteggiamento tenuto dal colosso americano.
La notizia, infatti, è rimbalzata su varie testate, anche internazionali, con il risultato che l’imprenditore Ivan Puddu ha ottenuto gratis, da questa vicenda, una pubblicità ben più efficace di qualunque campagna che avrebbe potuto affidare, pagando, ad un professionista.
Davvero molto miope, dunque, oltre che arrogante, l’atteggiamento di McDonald’s, già impegnato in altre battaglie legali contro imprese operanti nel suo stesso settore e ree di aver scelto nomi contenenti la magica parolina “Mc” o “Mac”.
L’offerta gastronomica del locale ogliastrino, peraltro, è innovativa rispetto a quella generalmente offerta dai fast food in quanto include, anche in versione “da passeggio”, un piatto forte della tradizione locale: i famosi culurgiones (ravioli a forma di spiga con ripieno di patate, formaggio e, di norma, menta), ghiotta pietanza che vanta una storia ben più antica e rispettabile dei golosi quanto insani hamburger americani.
In attesa di chiarire le rispettive posizioni da un punto di vista legale, Puddu ha sostituito il contestato prefisso con l’equivalente italiano “De” ma, comunque vada, il vincitore morale (oltre che il favorito in termini di immagine) sarà senz’altro lui.
Marcella Onnis