Sardegna: Aula 39 commenta la nuova gestione del Teatro Massimo

Osceni son loro!

Al Teatro Massimo di Cagliari adesso avevamo pure bisogno  della scena lombarda per conoscere le nuove tendenze teatrali, quando ci son compagnie locali che nulla hanno da invidiare ad essi o ad altri “continentali”, sia per capacità che per contenuti e risultati… Artisti veri che sarebbero in grado di riempire un buon cartellone. Teatranti che sanno piazzarti qualsiasi cosa nello stomaco. Non facciamo i nomi perché diventerebbe troppo lungo l’elenco e nessuno più leggerebbe queste nostre “grida d’Orlando”. “Osceno” o giù di lì hanno intitolato la rassegna i nuovi gestori del Massimo – e pare non ci si fermi alla sola Lombardia! –  I salvatori della patria cultura cittadina,  che da qualche anno  decidono con arroganza e tracotante spregiudicatezza le sorti del teatro Massimo. Fan man bassa dei più consistenti contributi per la cultura, sia comunali che regionali. E si sta a guardare quasi annichiliti e impotenti… Rispondono: i soldi son nostri e ne facciamo quel che ci pare. Gusto. Infatti, da una parte quelli come me, noi, che siam fuori dai circuiti ed elemosiniamo con un cappello in mano ad un pubblico generoso il nostro merito, e Apollo solo sa quanti siamo! Dall’altra quei piccoli ometti a cui basta un tozzo di pane e qualche amichetto accomodante in qualche corridoio azzeccato. Ma quelli del Teatro Massimo, vuoi mettere? Quelli che c’entrano con il popolo dei teatranti sfigati. No. Quelli sì che hanno un bel curriculum… te lo sogni! Quelli sì che son bravi a far brillare i lucignoli dei salotti e ti portano in quest’isola lo straniero errante che decanta versi al miglior pagante. Ecco, è questo che trovo veramente “osceno”, questo scempio di uno spazio e di idee e di speranze, e non è il solo.  Un luogo sacro che ci è costato anni e anni di lotte e di occupazione e di rinunce (qualcuno se le ricorda quelle notti all’arena giardino?) e non solo. Ma tanto poi si sa qual’è la strategia: dividi ed impera! Quindi basta accontentarne qualcuno di questi sardi, se d’adozione meglio perché sa di “diverso nuragico finto sardo”,  basta dargli le briciolette, fargli i ghirigori in qualche loggione e tutto tace, tutto torna normalità, un problema in meno. Come dicevano quelli?  Poco, locos y malo unidos!

Aula39

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *