Il ritorno in Italia degli Europe
Firenze, una sera come tante… ma nell’aria, qualcosa di magico, stava per calare sul Viper Theatre. Un pubblico numeroso, ha riempito il locale fiorentino. Per scaldare le anime rock, sono saliti nel frattempo, gli americani Stonerider, un ottimo trio, che col loro stoner hanno accompagnato il pubblico, fino all’orario degli headliner. Poco dopo le 21, “Riches To Rags” apre il concerto degli Europe. Hanno purtroppo perso il loro fascino da ventenni, d’altronde il tempo passa per tutti, ma Joey Tempest, non ha perso molta della sua bellezza e per fortuna, col passare del tempo, neanche la sua splendida voce. Il pubblico di stasera, ha un’età media che si aggira intorno ai quarant’anni, ragazzi e ragazze di vent’anni fa, che hanno ballato e sognato coi pezzi storici del The Final Countdown album, comunque, non mancano neanche i giovanissimi. Gli Europe già da circa dieci anni, sono tornati in formazione originale, con alla chitarra il talentuoso John Norum, fondatore del gruppo, assieme a Tempest e Leven. L’alchimia col pubblico si eleva subito, visto che dopo le prime tre canzoni estratte da Bag of Bones, loro splendido ultimo album si passa subito a Superstitious, uno dei classici degli anni 80 ed è subito festa. Gli Europe sentono il feeling e si divertono molto, pochi fronzoli, il palco è piccolissimo ma tanto sano rock’n’roll di ottimo sapore, si passa attraverso un set acustico, dove verrà eseguita anche una cover di un pezzo dei Fleetwood Mac, alle canzoni estratte dai loro ultimi album. Purtroppo e debbo aggiungere che dispiace molto, che gli Europe negli ultimi dieci anni, (si sono riformati nel 2003), non abbiano ricevuto il successo che meritano, anche alla luce degli album incisi in questi dieci anni che sono molto belli. Sarebbe stato per loro molto facile continuare sui generi degli anni 80, ma loro amano la musica e quindi riformandosi hanno deciso di rimettersi in gioco e vedendo il pubblico più giovane del Viper, cantare a memoria i brani tratti dai loro ultimi cd, avranno capito che la strada intrapresa è quella giusta, apprezzo molto l’umiltà di passare da palasport, con ventimila persone ai club come il Viper, ma il sudore quello non guarda il numero dei biglietti venduti, ma la passione per la propria arte. Saccheggiato l’abum Bag of Bones (7 canzoni eseguite), da pochissimo uscito, 4 brani da Last Look of Eden, 3 dal The Final Countdown, 2 da Out of This World e 2 da Wings of Tomorrow ed una da Prisoners in Paradise. Qualcuno tra il pubblico mormorava, che suonano decisamente meglio ora di vent’anni fa, e così penso anche io, gli Europe non sono un gruppo vintage, ma sono ben inseriti nel panorama rock odierno e meritano molto di più.
Beh chiudo ricordando che la canzone finale del concerto è stata ….. ma no dai, che tanto lo sapete ….
Roberto Bruno
Per le foto si ringraziano Annamaria e Bernardo
Quando si dice che la collaborazione fa la forza :))))
Eh già 🙂