Ennio Rega arriva nei teatri di Roma e Napoli con “Arrivederci Italia”
Ennio Rega sarà il 21 gennaio 2013, in Prima Nazionale, al Teatro Ambra alla Garbatella di Roma, con lo spettacolo teatrale “Arrivederci Italia” tradotto dall’omonimo disco.
Il 30 e il 31 gennaio 2013 l’artista e il suo spettacolo saranno, invece, presenti al teatro Galleria Toledo di Napoli.
21 GENNAIO 2013
Una produzione Scaramuccia S.r.l.
ARRIVEDERCI ITALIA
di e con Ennio Rega; musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Ennio Rega al pianoforte e voce accompagnato da Lutte Berg, chitarre; Pietro Iodice, batteria; Marco Loddo contrabbasso
21:00
Arrivederci Italia, titolo tratto dall’omonimo album di Ennio Rega recentemente pubblicato, a cui è stato assegnato di recente il prestigioso Premio Lunezia 2012, è il racconto di un viaggio dalla metropoli alla provincia.
L’autostrada è un luogo dell’attraversamento anche interiore, è l’occasione per un percorso introspettivo in cui l’autore, tra Dei, santi e processioni, storie di avanzi di galera, girovaghi e stazioni di servizio, mette al centro dell’opera, con ironia e spunti comici, il dialogo col proprio “amico immaginario”, sottolineando la solitudine della gente in un’Italia in cui la parola “persona” sta scomparendo.
http://www.ambragarbatella.com/ARRIVEDERCI-ITALIA/Spettacolo/31/
29 | 31 GENNAIO 2013
Scaramuccia S.r.l.
arrivederci italia
Spettacolo teatrale di e con Ennio Rega
musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Ennio Rega, pianoforte e voce
con Lutte Berg, chitarre; Pietro Iodice, batteria; Marco Loddo, contrabbasso
direzione tecnica Giuseppe Ranieri
Arrivederci Italia, titolo tratto dall’omonimo disco recentemente pubblicato da Ennio Rega, rientra nel genere teatro-canzone ed è il racconto di un viaggio psicoanalitico dalla metropoli alla provincia nel quale l’autore ripercorre al contrario la sua storia di emigrazione da un Cilento anni ‘50 alla scoperta di una Roma nel pieno boom economico degli anni 60, tra Dei, santi e processioni, storie di avanzi di galera, girovaghi e stazioni di servizio.
Ironia, autocritica, spunti comici sono gli ingredienti di questa teatralità legata alla musica.
L’autore mette al centro dell’opera il dialogo col proprio “amico immaginario”: “ciò che non capisco Jack è il luogo comune che l’infanzia debba essere per regola l’unica stagione felice dell’uomo, e quindi che ogni crescita porti ad una delusione”, sottolineando la solitudine della gente in un’Italia simile a quella che generò i grandi regimi, in cui la parola “persona” sta scomparendo.
E’ un debutto in veste di drammaturgo questo di Ennio Rega che scrive ed interpreta per la prima volta un testo teatrale, tuttavia la pièce non è per lui del tutto insolita, avendo proposto per anni la sua musica in forma concerto – reading.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
tel. 081.425037