Cristiano De Andrè un bravissimo artista ancora all’ombra del padre
Il teatro Verdi di firenze, accoglie quella che è l’anteprima del tour del bravissimo Cristiano de Andrè. Un po’ di emozione e qualche errore del fonico, frenano un poco lo spettacolo offerto dal cantautore genovese. La prima parte del concerto è dedicata ai pezzi estratti dal suo nuovo album: “Come in cielo così in guerra”, un album suonato in anteprima a Firenze, visto che ancora non sarà sul mercato per qualche giorno. Sono passati dodici anni dall’uscita del suo precedente disco “Scaramante” ed anche in un lunghissimo – circa 16 minuti – monologo, si sente il sentimento e l’emozione, per la gioia di un nuovo album di brani inediti che arriva dopo lo splendido tour che lo ha visto eseguire i pezzi del magico Faber, con una classe degna di nota. A sentirlo live “Così in cielo come in guerra“, traspare un album ricco di suoni, maturo e molto cantautorale. Credo che Cristiano, meriti finalmente un palco tutto suo, da non dividere con l’ombra di quel padre famoso, che tanto ha dato alla nostra musica italiana. Il concerto si apre con “Non è una favola”, il singolo attualmente in rotazione radiofonica e nella prima parte presenta tutte le canzoni del nuovo album. Nel secondo tempo, invece, Cristiano si consegna ai capolavori di Fabrizio, con la sensibilità dirompente, che solo un figlio d’arte con le sue doti di poli strumentista può regalare a se stesso e al pubblico. Proprio quest’ultimo, nella seconda parte del concerto si scalda, cantando ed alla fine anche alzandosi, per poter ballare brani come “Il Pescatore”. In una sorta de “Il meglio di De André canta De André”, si avvicendano brani come “Se ti tagliassero a pezzetti”, “Nella mia ora di libertà”, “Smisurata preghiera”, “Verranno a chiederti del nostro amore”, “La collina”, “Crêuza de mä”, “Amico fragile”, “Sidùn”, “Quello che non ho”, “Fiume Sand Creek”, fino a “Il Pescatore”. Sul palco la sua storica band: Osvaldo Di Dio alle chitarre, Davide Pezzin al basso e contrabbasso, Davide Devito alla batteria e Daniele Dupuis “Megahertz” alle tastiere e sequencer. Un applauso meritato a questo artista, sul palco, per un concerto durato abbondantemente oltre le due ore, Cristiano ha suonato: chitarre, violino (splendido il suono elettrico che lo fa somigliare ad una chitarra elettrica)e sitar. Nonostante le malelingue e purtroppo anche alcuni problemi personali, Cristiano De Andrè porta avanti una onoratissima carriera solista, accompagnata però dall’ombra pesante del padre Fabrizio.
Roberto Bruno
Foto di Annamaria Dulcinea Pecoraro