Teatro Sicilia: grande successo per “Odissea – voci di donna” di “Casa Teatro”. Stasera la replica

di Giusy Chiello

Un telo azzurro animato da corpi celati di attori che mimano le onde del mare, i flutti che il signor Nessuno attraversa durante il suo viaggio verso nuovi mondi, lontano dalla sua terra natìa, Itaca.

Comincia così “Odissea – voci di donna” di Rosamaria Spena, andato in scena ieri sera all’Arsenale delle Apparizioni di Casteldaccia.

Circa 300 persone presenti allo spettacolo finale dei saggi laboratoriali di “Casa Teatro”.

I ragazzi di “Oltre il sipario” hanno interpretato un’opera, diretta magistralmente da Enrica Volponi, che ha reso protagoniste le donne che sono state figure di spicco e non delle vicende di Odisseo.

Un Odisseo che in scena non compare, ma aleggia la sua presenza grazie ai racconti degli attori sul palco, per primo Achille (Maurizio Mineo), ma anche alla voce fuori campo interpretata da Federico Arnone, che ha composto tutte le musiche dello spettacolo, rendendolo ancora più originale.

Protagonista, invece Telemaco, figlio di Ulisse, interpretato dal bravissimo Dario Battaglia, che ha evidenziato la collera di un figlio verso un padre scellerato e stolto, che ha abbandonato la sua terra e ha lasciato lui e sua madre Penelope in quell’isola, in attesa del suo ritorno.

Una Penelope moderna (interpretata da Ornella Matranga) quella scritta da Rosamaria Spena, non la solita donna dimessa e inerte, ma una donna forte e consapevole, che riesce a far fronte agli ostacoli e alle cattiverie che le si presentano durante la lontananza dal marito e che non soccombe davanti alle accuse della suocera Anticlea (Giusy Cirrincione). Una donna che sembra resistere alle continue provocazioni dei Proci (Riccardo Masi, Francesco Sciortino, Antonino Di Lorenzo), che si contendono la sua mano, e che sembra frastornata ma nello stesso tempo sicura di se quando Eumeo (Federico Patanè) le annuncia il ritorno di Odisseo.

Dario Battaglia interpreta un Telemaco guidato dalla figura di Athena (Anita Martorana), dea della sapienza, della mente, che accompagna il giovane di Itaca in un viaggio alla ricerca del padre.

Un viaggio, durante il quale figure femminili raccontano il loro incontro con Odisseo.

A cominciare da Calipso (Chiara Scirè), innamorata di lui, ma che nonostante il suo amore non riesce a trattenerlo con se.

E che dire di Circe? La maga ammaliatrice, che nell’interpretazione di Silvia Palazzotto da l’idea del magico e del macabro che si uniscono all’umanità che in fondo anche una come Circe cela nel suo ego. Colei che ha generato un altro figlio di Odisseo, indica la strada allo stesso per trovare il saggio Tiresia (Fabio Raccuglia), che predirà la sua morte.

Protagoniste anche le ancelle del Palazzo di Penelope (Chiara Filizzolo, Martina, Citrano e Federica Colletta), che evidenziano il loro ruolo sottomesso ma che fa trapelare la loro dignità di donne.

Figure particolari sono le sirene (Cinzia Denaro, Delfina Balistreri, Laura Scopazzo e Dalila Caravotta) che con il loro canto hanno ammaliato Odisseo, un canto misto a movimenti sinuosi, che rappresentano l’incontro pedagogico tra un uomo che desidera unirsi ad esseri particolari e sconosciuti.

Breve ma intensa la presenza della giovane Nausicaa, interpretata da Barbara Scorsone, che ha reso davvero bene quel senso di purezza, delicatezza, timidezza ma con un pizzico di esuberanza.

Una scenografia minimale, rafforzata però dalle luci e dalle speciali musiche di Federico Arnone.

Un ruolo fondamentale hanno avuto anche i costumi (realizzati da Rosalia Gagliano e Caterina Greco) che hanno caratterizzato l’individualità di ogni singolo personaggio, tasselli diversi di un unico puzzle.

Un lavoro di squadra egregio che ha permesso il successo di ieri sera a Casteldaccia.

Uno spettacolo per chi ama il teatro e la cultura.

Forse sono rimasti in pochi i cultori del sapere, ma vista la presenza massiccia di ieri sera, la curiosità di conoscenza esiste ancora e ben vengano manifestazioni di questo tipo che distolgono l’attenzione dagli eventi anticulturali che purtroppo stanno prendendo piede sempre di più.

Per chi non fosse riuscito a partecipare alla messa in scena , potrà farlo stasera, sempre alle 21.00 all’Arsenale delle Apparizioni di Casteldaccia (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti).

Foto: Roberto Sardina

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