Il Nelson Mandela Forum si stringe intorno alla figura di Nelson Mandela
Domenica 8 dicembre giornata di commemorazione
Il presidente Massimo Gramigni: “Oggi siamo più soli. A noi la responsabilità perché non venga dimenticato”
“Cosa conta nella vita non è il semplice fatto di aver vissuto. E’ la differenza che abbiamo fatto nella vita degli altri che determina il valore della nostra vita”. (Nelson Mandela)
Il 5 dicembre 2013 rimarrà una data scolpita nella storia dell’umanità. Ci ha lasciati infatti un simbolo del ventesimo secolo, un uomo speciale, una personalità che ha cambiato il modo di pensare di milioni di persone.
Tutto questo era Nelson Mandela, a cui Firenze e la Toscana sono legati da quasi trenta anni, da quando nel 1985 il Consiglio Comunale di Firenze decise di assegnare la cittadinanza onoraria a Nelson Mandela, al tempo ancora detenuto nel carcere di Robben Island.
Un legame rafforzato nel 2004, quando l’Associazione Palasport di Firenze decise di intitolare l’impianto del Campo di Marte a Nelson Mandela.
Firenze e la Toscana potranno onorare la figura del leader sotto il tetto del Mandela Forum, dove in questo week-end verranno organizzati i seguenti eventi:
· Nella giornata di sabato 7 dicembre, prima dell’inizio del meeting “Motocross Freestyle”, verrà osservato un minuto di raccoglimento.
· Domenica 8 dicembre invece il Mandela Forum sarà aperto per una giornata di commemorazione dedicata a Mandela. Dalle ore 10 alle ore 20 sarà possibile entrare nel Mandela Forum e lasciare la propria firma sia su un registro, che su una parete dell’impianto che resterà per sempre come la testimonianza materiale del giorno della scomparsa di Madiba.
Dichiarazione di Massimo Gramigni, presidente del Nelson Mandela Forum di Firenze, sulla scomparsa scomparsa di Nelson Mandela.
“Oggi siamo più soli, sono soli coloro che lo hanno combattuto, sono soli i tanti che sono cresciuti con le sue idee e la sua presenza, sono più soli le ragazze e i ragazzi nel mondo che non sanno chi è.
A noi la responsabilità perché non venga dimenticato.
Anzi, adesso spetta a noi il compito di fare in modo che quel mondo per cui ha combattuto diventi il bisogno di quelle ragazze e ragazzi che lo stanno conoscendo solo ora o che leggeranno di lui sui libri di storia!
Pochi mesi dopo quel 3 novembre 2004, quando assieme a Claudio Bertini e ai nostri soci del comune di Firenze e della Provincia Firenze avevamo intitolato l’ex palazzo dello sport di Firenze a Mandela, ebbi il privilegio di incontrare Madiba in ben due occasioni, la prima volta nel marzo 2005, quando fui parte della delegazione che gli consegnò la pergamena con la cittadinanza onoraria che il comune di Firenze gli aveva dato venti anni prima, la seconda nell’ottobre dello stesso anno.
In quegli incontri gli parlai dei nostri progetti per il Nelson Mandela Forum. Mi colpì di lui subito la grande attenzione posta nel mettere a proprio agio l’interlocutore, fosse questi un capo di stato, un collaboratore o un semplice organizzatore di canzonette come me, al contempo senza perdere mai di vista lo scopo e gli obbiettivi dell’incontro.
Purtroppo dopo quegli incontri non riuscimmo nell’intento di organizzare a Firenze un grande concerto legato alla sua campagna per la lotta all’aids 46664. Ma è continuato e continua il nostro impegno per ricordare a tutti, come ci è stato detto da Mandela, che nessun uomo nasce odiando il vicino per il colore della sua pelle, per le sue idee o la sua religione, e che se si può insegnare ad odiare deve essere possibile insegnare ad amare.
Lo dobbiamo a Mandela, lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo a noi stessi”.
Ufficio stampa
Marco Mannucci