Mafia. Gelli: “Bene la risposta di Renzi a Saviano.”
Il presidente del Cesvot: “La Toscana in prima linea nel promuovere la cultura della legalità”
Mafia. Gelli: “Bene la risposta di Renzi a Saviano.”
Ad aprile sarà organizzato il ‘Campus della Legalità’
“I cinque punti contro il crimine organizzato indicati dal premier Matteo Renzi nella sua risposta all’appello di Roberto Saviano sottolineano in modo chiaro che anche contro il crimine organizzato il Governo intende impegnarsi a fondo e cambiare verso”. Lo ha dichiarato Federico Gelli, deputato del PD e Presidente del Cesvot. “La lotta alla mafie è una priorità per il paese – ha aggiunto – dove l’economia criminale ha una liquidità stimata in oltre 65 miliardi di euro. Tutto questo non è più accettabile e per questo motivo bisogna mettere in campo tutti gli interventi necessari.”
La Toscana negli ultimi anni ha dimostrato grande partecipazione in iniziative di sensibilizzazione: “Tra i progetti che sarebbe opportuno riproporre – continua Gelli – penso alla scuola di legalità per amministratori pubblici e dirigenti che abbiamo già sperimentato con successo a Firenze nel 2012: una serie di lezioni e incontri con la partecipazione di magistrati antimafia, giornalisti, esperti del mondo accademico e amministratori per fornire strumenti e informazioni su come fronteggiare meglio l’infiltrazione mafiosa.”
Il tema della legalità fra i giovani è centrale anche nell’impegno del Cesvot che da oltre 10 anni è presente all’interno delle scuole per la promozione di una cultura della solidarietà, dell’impegno sociale e volontaristico. A partire dal 2011 il Cesvot ha creato un partenariato con la fondazione Caponnetto per il progetto “I giovani sentinelle della legalità”, che coinvolge ogni anno circa 500 giovani provenienti da 20 scuole in tutta la Regione in laboratori e attività educative sui temi della legalità e della lotta alle mafie. 3 invece sono stati i “Campus della Legalità e della Solidarietà” organizzati in collaborazione con la Regione e che ogni anno coinvolgono oltre 100 studenti, anche quest’anno in programma ad aprile.
“La Toscana, pur non essendo culturalmente terra di Mafia – conclude Gelli – non può permettersi di abbassare il livello di guardia. La nostra regione rappresenta, guardando ad esempio il rapporto Legambiente Ecomafie 2013, un territorio sempre più interessante per i clan mafiosi . Per questo motivo il lavoro di sensibilizzazione svolto dai molteplici enti resta fondamentale.”