L’angolo della poesia: “Minaccia” di Emanuela Verderosa
Troppo spesso noi che abitiamo in “terre di pace” dimentichiamo drammi e tensioni che tormentano tante parti del mondo, stupidamente convinti che ci riguardino marginalmente. I drammatici fatti che si stanno verificando in Francia ci hanno riaperto gli occhi, ma per quanto e con quale esito?
Per ora a dominare sono rabbia e sconforto. Sensazione, quest’ultima, che aleggia anche nei bellissimi versi di Emanuela Verderosa che oggi vi proponiamo, non come atto di resa ma come invito a una riflessione da cui scaturisca una fattiva e civile reazione.
Minaccia
A volte scivola
indefinita minaccia
e inquietudine e oscurità di fine
fra le pieghe del cuore
e del mondo
E pavento l’incedere lesto
e l’agonia
di savana e ghiacciaio
e lago foresta fiume
Ho dolore per la muta strage
di elefanti cani dromedari
ghepardi tigre pettirosso
aquila tortora fringuello
E mi graffia l’anima
il tinnire spezzato di volpi
sulle strade
l’appuntamento fallito
delle rondini
la curiosità malvagia
su animali vivi
la nuda traccia polverosa
di bosco e di ruscello
l’oscena offesa del cedro
mutilato
la vita interrotta e lo sguardo
rassegnato
della ragazza svenduta
sulla strada
il buio sull’umano sussulto
del cuore
asfissiato da inutili cose
E temo oblio di spirito
e folle medioevo
delle fedi
E non vorrei vedere
Non vorrei
Sono maturi i miei anni
è ribelle il mio sguardo
su cuore desto e prono
per speranza irrisa
Lascia che io ritorni
alla tua luce oscura Dio
Foto Michele Porcu
La speranza che un Mondo di umanità sia ancora possibile deve ardere sempre nei cuori e nelle menti anche se talvolta quello che Emanuela dice “oblio di spirito” si affaccia prepotente tra le tende di un sipario da “folle medioevo”. E mai perdere la fede e quella tenerezza che fa dell’Uomo un essere pensante, un individuo in piena autonomia di pensiero e in piena libertà di poter esprimere e dare il meglio di sé.
Grazie, Emanuela, per questi versi e buona poesia… sempre!
A presto.
Lucia