A Cagliari messa per gli operatori sanitari morti mentre trasportavano un organo da trapiantare

primi piani degli operatori sanitari Ricchi, Carta e PinnaNelle prime ore del 24 febbraio 2004 un aereo Cessna 500 proveniente da Roma e diretto a Cagliari si schiantava sulle pendici del monte Cresia nel comune di Sinnai. L’aereo trasportava un cuore che era stato prelevato da una donatrice presso l’ospedale San Camillo di Roma ed era destinato ad un paziente in attesa di trapianto presso l’ospedale Brotzu di Cagliari.

I soccorritori accorsi sul luogo del disastro trovarono i resti dell’aereo pressoché disintegrati e recuperarono i resti dei corpi delle vittime: Alessandro Ricchi, Antonio Carta, GianMarco Pinna, Helmut Zurner, Thomas Giacomuzzi e Daniele Giacobbe. Fu ritrovato anche il contenitore con il cuore che veniva trasportato ai fini del trapianto, chiaramente inservibile.

A guidare l’equipe cardiochirurgica il dottor Alessandro Ricchi, 52 anni, di Pavullo Frignano, in provincia di Modena, direttore del centro trapianti dell’ospedale Brotzu di Cagliari dove lavorava dal 1987 quando venne chiamato dal cardiochirurgo Valentino Martelli con il quale collaborava all’Italian Hospital di Londra. La seconda vittima il cardiochirurgo Antonio Carta, di 38 anni, originario di Ghilarza, uno dei più giovani medici dell’equipe di Ricchi era stato chiamato a far parte della cardiochirurgia dell’ospedale Brotzu e si era rivelato uno dei più preziosi collaboratori.La terza vittima il tecnico Gian Marco Pinna, 48 anni, originario di Sassari, sposato con due figli, lavorava nella cardiochirurgia dell’ospedale Brotzu fin dal 1988.

Con le parole di Mariangela Cara, moglie di un trapiantato di cuore, vogliamo ricordare anche quest’anno i caduti della tragedia aerea del 2004.

Nel 2007 Mariangela, esprime i suoi sentimenti con un sorprendente, larghissimo sorriso, sospeso fra la persistente incredulità e una raggiunta serenità spirituale.

«Ancora non ce ne siamo resi conto.

Se pensassimo che si è trattato di un fatto realmente accaduto,

non potremmo sopportare il peso di questa tragedia.

Loro erano la nostra seconda famiglia».

Sembra proprio che, per lei, Alessandro Ricchi, Antonio Carta e Gianmarco Pinna non siano mai morti. Che quel Cessna in volo da Roma a Cagliari, il 24 febbraio del 2004, non si sia mai schiantato sui monti di Burcei, uccidendo tre membri di un’èquipe di cardiochirurgia dell’ospedale Brotzu e i piloti dell’equipaggio.

«Quei medici li conoscevo tutti», ricorda la donna, «perché mio marito era stato il primo paziente, nel 1991, ad affrontare un trapianto di cuore per mano del dottor Ricchi, poi diventato responsabile del reparto di cardiochirurgia. Erano persone splendide, indimenticabili. Hanno assistito moralmente me e mio marito in tutte le fasi del trapianto, e con  loro  avevamo  costruito un rapporto meraviglioso».

In  occasione  del  XI  anniversario   della   morte del  cardiochirurgo  Alessandro   Ricchi  e   la sua equipe, il Presidente il Consiglio Direttivo i soci, gli amici dell’Associazione che porta il nome del suo fondatore, esprime un caloroso invito a tutti i medici e pazienti per unirsi in riconoscente preghiera partecipando alla

 

S.Messa celebrata nella cappella dell’Ospedale Brotzu.

Martedì 24 febbraio alle ore 12.30

in suffragio di tutti gli operatori sanitari che hanno offerto il loro servizio

per la rinascita della vita con un trapianto

La liturgia sarà animata dal Coro “Giardino Musicale” di Iglesias

Diretto dal maestro Roberto Trastu

 

Giampiero Maccioni

Presidente Associazione Sarda Trapianti “AESSANDRO RICCHI”

Segretario Federazione Nazionale LIVER POOL Onlus

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