Europa: rischio per i giovani sardi a causa dei tagli della finanziaria

Cagliari, 16 febbraio 2015 – Attualmente, grazie ai programmi comunitari, centinaia di giovani sardi, a prescindere dalla condizione economica e dal titolo di studio, partecipano a esperienze formative e culturali all’estero. Tali iniziative hanno un impatto diretto sui giovani che, da un lato accrescono le proprie conoscenze su temi di attualità, su altre culture e sui diversi modi di operare degli altri Paesi Europei e non, migliorano le proprie capacità di comunicazione in lingua straniera, acquisiscono nuove competenze spendibili nel mercato del lavoro; dall’altro, i giovani, grazie ai progetti di scambio internazionale, aumentano le proprie capacità relazionali e di lavoro in gruppo.

Se, da un lato, i programmi comunitari permettono ai giovani sardi di andare all’estero e vivere esperienze fondamentali per la loro crescita, dall’altro, parallelamente, grazie agli stessi programmi, arrivano in Sardegna centinaia di giovani da tutto il mondo che scoprono il nostro territorio, contribuendo a combattere l’isolamento della regione e generano un rilevante indotto per il territorio (si pensi alle spese sostenute per alloggio, vitto, trasporti e, in generale, servizi e forniture), portando un beneficio anche ai piccoli centri che li ospitano.

Questa opportunità di “crescita” è oggi messa a serio rischio a causa dei tagli della finanziaria in cui sono state tagliate le risorse dedicate alle associazioni di promozione sociale e di volontariato che, fino ad oggi, hanno progettato e realizzato, con professionalità e raggiungendo ottimi risultati, i progetti di scambio internazionale giovanile.

La Regione Sardegna negli scorsi anni, riconoscendo l’importanza per i giovani delle attività di scambio, aveva istituito nella legge finanziaria un fondo per le associazioni. Un fondo che serviva come cofinanziamento per i progetti promossi dall’Unione Europea. L’Unione Europea, infatti, concede dei contributi in cui non viene coperto il 100% del costo, ma in cui i proponenti si impegnano a cofinanziare una certa percentuale, in relazione agli specifici bandi e programmi.

La quota di cofinanziamento rappresenta per le associazioni di promozione sociale e di volontariato un ostacolo insormontabile.

Grazie al contributo regionale è stato possibile realizzare numerosi progetti e attività formative ed informative utili per i giovani sardi, con una ricaduta di 4 a 1.  In pratica ogni euro stanziato dalla Regione ha consentito di ottenerne 4 dai fondi comunitari, utilizzati per promuovere e organizzare attività in favore di giovani sardi, in particolare verso i giovani con un disagio economico e sociale.

Nella Commissione Bilancio del Consiglio Regionale, nei giorni scorsi, non solo non state aumentate le capacità finanziarie del fondo, ma non sono state dedicate risorse economiche per progetti di mobilità giovanile internazionale, di promozione dell’interculturalità e della cittadinanza europea e promozione di scambi giovanili. Non dedicare risorse ai programmi per i giovani significa ridurre e, addirittura, diminuire la possibilità per i giovani sardi di vivere delle esperienze fondamentali per la propria crescita personale e professionale.

Chiediamo che il Consiglio Regionale rifletta sulle drastiche conseguenze che questa decisione politica produrrà per i giovani sardi e che vengano dedicate le risorse finanziarie necessarie per permettere, direttamente, ai giovani di accrescere le proprie conoscenze, partecipare a momenti di educazione non formale e aumentare il senso di appartenenza all’Europa e, indirettamente, generare una crescita socio-economica per l’isola.

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