“Viaggio sensoriale” attraverso il Tocco armonico® in pazienti post chirurgici

Per conoscere il mondo delle Medicine Complementari e Terapie Integrate, utile l’osservazione diretta di alcuni trattamenti finalizzati al riequilibrio psico-fisico senza interferire con gli atti medici in corso di ricovero. Consapevolezza ed empatia alla base di una buona risposta, ancor più se il trattamento viene ripetuto nel tempo.

 

di Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)

La continua evoluzione delle Medicine Complementari e Terapie Integrate probabilmente rientra non solo nel più esteso coinvolgimento della filosofia orientale, ma anche in una visione sempre più allargata del modo di conoscere l’organismo umano, le sue funzioni e con esse le svariatissime patologie e le reazioni agli eventi esterni, se non anche gli effetti della medicina cosiddetta tradizionale. Anche per il profano come me è un mondo affascinante (e per certi versi anche un po’ misterioso e stimolo alla curiosità) sia dal punto di vista culturale che da quello della messa in pratica, laddove specifiche indicazioni e volontà del paziente ne è richiesta l’applicazione.

primi piani di Enzo D’Antoni ed Erika MainardiFra queste sta emergendo il cosiddetto Tocco Armonico® (ideato nel 1997 dall’infermiere e body worker (letteralmente “lavoratore del corpo”) torinese Enzo D’Antoni (nella foto). Attualmente, Enzo D’Antoni insegna il Tocco Armonico® sul territorio nazionale in collaborazione con Erika Mainardi (nella foto) anche lei infermiera e body worker. Questa tecnica è definita l’espressione di un’attività manuale attenta al benessere olistico della persona, e più concretamente nell’applicazione di massaggio basata sulla consapevolezza e la vicinanza empatica. L’operatore (adeguatamente addestrato, e particolarmente predisposto in quanto crede in questa “disciplina”) approccia il paziente con tocco sensibile, esercitato in modo lento ed attento all’altro tanto da attivare un vero e proprio riequilibrio, stimolando quanto più possibile la sua energia vitale e diverse sostanze endogene atte a produrre benefici a livello fisico e psichico oltre che emozionale. Molteplici sono i disturbi su cui si può intervenire, in modo integrato, con risposte più o meno univoche, come ad esempio per ridurre le tensioni muscolari e viscerali, ridurre o, come in diversi casi, annullare il dolore acuto e cronico; migliorare la funzione respiratoria e digestiva, contenere gli stati d’ansia e stabilizzare il tono dell’umore, degli stati depressivi e degli attacchi di panico. Ma è anche utile per regolarizzare la pressione arteriosa, ridurre gli attacchi di cefalea, stimolare la peristalsi intestinale. Ed altro ancora. Il Tocco Armonico® non si contrappone alla medicina convenzionale e alle terapie sanitarie in genere, ma si propone in integrazione ad esse.

Per rendermi conto dal punto di vista pratico venerdì 13 febbraio sono stato “ospite-osservatore” del trattamento di tre pazienti ricoverati nel reparto di Otorinolaringoiatria 1-2 (diretto dal prof. Roberto Albera, coordinatore infermieristico Antonello Lombardo) dell’ospedale Molinette, presidio della Città della Salute e della Scienza di Torino. Il primo paziente (G.C.) è un uomo di 61 anni, appena operato di laringectomia ricostruttiva, il quale riferisce che sino a quel momento é stato un po’ sofferente, manifestando quindi il desiderio di essere sottoposto a questo trattamento (durato dalle 15.30 alle 16.05). L’infermiere Luciano Vagaggini posiziona la mano destra sulla fronte e la sinistra sul petto del paziente, mentre l’infermiera Antonella Mariotto con una mano gli tiene il palmo e con l’altra gli sorregge il gomito alzando e posandolo molto lentamente. Ambedue gli operatori si alternano nei movimenti effettuando dei massaggi molto lenti sulla fronte, sugli arti superiori e inferiori e sul bacino, con l’accortezza “ulteriore” di non trascurare per niente ginocchia, talloni e dorso dei piedi. Ma anche le spalle vengono toccate e ritoccate senza per questo spostare minimamente il paziente dalla sua posizione supina iniziale. I movimenti sono metodici, quasi studiati, una sorta di sincronia silenziosa tanto da riuscire a percepire appena il respiro del paziente, che nel frattempo si è completamente rilassato con un inizio di sonno-veglia. Al risveglio, lo stesso ha affermato: «Durante il Tocco Armonico ho avvertito calore, sollievo, protezione e una sorta di ricerca di equilibrio; dopo il trattamento mi sono sentito rilassato ed ho provato la sensazione di aver viaggiato, una sensazione spaziale…, mi sono sentito spingere, trattenere, cullare da un qualcosa che non si riesce a definire; e nello stesso tempo mi sono totalmente abbandonato. Il sentirsi toccare e non toccare (il riferimento probabilmente è alla alternanza gestuale degli operatori, n.d.r.) è assai strano e al tempo stesso dolcissimo, tanto che al termine ho provato la sensazione di un totale benessere…». A conferma di ciò il giorno prima il figlio riportava una sua testimonianza con la quale descriveva lo stato di benessere del padre dopo che lo stesso é stato sottoposto ad un altro trattamento analogo: «Trovo che mio padre oggi sia più allegro, più reattivo e disponibile ad ascoltare consigli. Il viso è meno gonfio e il tono della voce è lievemente migliorato, come pure la postura: è più eretta rispetto al giorno precedente».

gli infermieri Fontana, Nicolosi, Mariotto e Vagaggini in piedi e con indosso un camice biancoIl secondo paziente (M.F.) è un uomo di 48 anni, sottoposto tempo prima a laringectomia totale. Il trattamento (iniziato alle 16.10 e terminato alle 16.35) è ad opera degli infermieri Sebastiano Nicolosi e Luciano Vagaggini. Prima del trattamento fanno deambulare il paziente al fine di osservare le zone energeticamente vuote e piene e verificare la rigidità o meno della postura che, nel suo caso, sembra accentuarsi più verso il lato destro interessando nel contempo anche la corrispondente fascia scapolare; mentre una sorta di “vuoto energetico” pare interessare il bacino. Dall’andamento si percepisce un equilibrio non omogeneo, in quanto “condizionato” dalla parte superiore del tronco, ovvero tutta l’area interessata per l’intervento a cui è stato sottoposto. L’approccio dei due operatori è stato impostato in quella che loro definiscono “pulizia scapolare” (preparatoria al Tocco Armonico® e consistente in delicati movimenti manuali al di sotto delle scapole), intendendo rilassare le spalle laddove esse si presentano più rigide durante la deambulazione esplorativa. Quindi ambedue procedono al lento massaggio della scapola e degli arti superiori, delle mani e delle dita, del capo, della fronte, della zona orbitale e del collo in particolare; quindi le loro mani alternativamente “scivolano” verso il petto e l’addome inferiore. Il paziente è rilassato, immobile, il respiro è lento e silenzioso: non un sussulto. Lentamente gli infermieri, quasi in sincronia, raggiungono gli arti inferiori, massaggiando delicatamente la pianta dei piedi sostenendo in modo opportuno i talloni. Al termine del trattamento il paziente viene fatto nuovamente deambulare, osservando ora un andamento più omogeneo e ri-equilibrato.

Il terzo paziente (L.C.) ha 66 anni ed è stato sottoposto alla asportazione di un tumore del cavo orale e ricostruzione del lembo di gran pettorale, quindi la stomia è temporanea. In questo caso sono tre gli infermieri (Enrica Fontana, Antonella Mariotto e Luciano Vagaggini) che intervengono dalle 16.53 alle 17.20. Il paziente, supino sul letto, sembra essere debole, respira lentamente, ha gli occhi chiusi, è spossato, ma sin da subito sembra rilassarsi dopo che le sei mani alternativamente hanno incominciato a sfiorare il capo e le tempie per scendere sempre più delicatamente sino alle spalle e all’addome. Vagaggini dal lato sinistro interviene sulla gamba e sul piede, così pure Mariotto dal lato destro; mentre Fontana interviene sulla spalla e sul bacino. Movimenti massaggianti e delicati che nemmeno si percepiscono (tranne il paziente) come il silenzio si “impone” in quella stanza. Così coinvolto il corpo rilassato sotto le mani calde degli operatori sembra pervaso da una sorta di fluido del benessere psico-fisico; quindi una strategia mirata a controllare anche ansia, tensione e preoccupazioni grazie al coinvolgimento della sua mente che sembra staccarsi da ogni pensiero e… dalla malattia.

logo del tocco armonicoMa per entrare ancor più nel merito di questa “disciplina” (sia pur agli albori ma in ascesa), mercoledì 18 febbraio sono stato a mia volta invitato dagli infermieri Mariotto e Vagaggini a vestire i panni del “potenziale paziente” per sottopormi ad una breve seduta di Tocco Armonico®. Disteso supino su un letto in una stanza “appartata” (rispetto al reparto) alle 14.35 ha inizio il trattamento. La giovane Antonella mi pone delicatamente le mani sul capo, trattando la fronte con un leggerissimo massaggio per alcuni minuti, per poi proseguire massaggiandomi leggermente il braccio destro tenendo il palmo della mano, azioni che hanno contribuito alla prima sensazione di rilassamento… Luciano, invece, interviene dal lato opposto sfiorandomi gli arti inferiori e il bacino per altrettanti minuti, trasmettendomi una sensazione di calore, in buona sincronia con la collega Antonella. La manualità di entrambi e il cadenzato e lento alternarsi delle loro mani sulle varie parti del mio corpo, mi hanno procurato un inizio di assopimento, ossia una caduta di sonno leggero con la parvenza di un iniziale benessere psico-fisico. Alle 15.10 mi “riprendo” su sollecitazione dei due infermieri che mi invitano a restare in stato di riposo per alcuni minuti. Dopo circa 40 minuti dall’inizio del trattamento la percezione di quell’iniziale benessere, seppur appena percettibile, mi ha accompagnato per il resto della giornata, ed è probabile che “domini” il mio organismo ancora per qualche giorno… Un’esperienza, questa, per me nuova che per coglierne i maggiori effetti dovrei poter fruire di qualche altro trattamento, soprattutto perché nel mio caso non è in corso alcuna patologia particolare; semmai, il beneficio massimo lo potrò cogliere nel tempo constatando la “rimozione” di qualche disagio interiore… in senso di negatività.

 

TESTIMONIANZE DI PAZIENTI

Francesco (12 febbraio 2015)

Mi chiamo Francesco, ho 45 anni e voglio raccontare la mia esperienza riguardo al Tocco Armonico. Ho scoperto di essermi ammalato di tumore nel 2008, e facendo chemio e radioterapia per cinque anni non ho avuto problemi. Ma ahimè, nel 2013 la malattia purtroppo si è nuovamente manifestata e, dopo vari ricoveri, si è dovuto intervenire chirurgicamente. Ma anche a novembre del 2014, a causa di una recidiva, si è resa necessaria la ricostruzione della laringe. In tre mesi e mezzo consecutivi sono stato ricoverato e sottoposto a ben quattro interventi, con il conseguente e comprensibile stato d’animo, tale da essere prostrato sia fisicamente che psicologicamente. Vengo al dunque riguardo ai benefici che il Tocco Armonico mi ha dato. Premetto che all’inizio, quando mi è stato proposto tale trattamento ero piuttosto scettico, ma ho ugualmente accettato. Mi è stato fatto da infermieri preparati attraverso un corso, che su di me ha avuto molti benefici. Al primo trattamento ricordo di essermi talmente rilassato che mi sono addormentato. Indipendentemente dall’infermiere, chi lo esegue ha la “forza” di fare in modo che il tuo corpo si rilassi rilasciando energie negative e stimolando quelle positive. Ricordo che una sera, mentre un infermiere lo eseguiva, involontariamente mi ha fatto tirar fuori tutto quello che avevo dentro, in quanto ero molto affranto e molto sofferente riguardo al mio lavoro. Per anni ho dato tutto il meglio di me insieme ad altre persone…, subendo la cessione a terzi del ramo d’azienda. Dopo tre anni, in cui siamo stati trattati molto male, la cooperativa che ha rilevato l’attività ci ha messi in cassa integrazione e poi ci ha licenziati. Per tutto questo, e non solo (tra il 2005 e il 2012) penso di essermi ammalato. E in questi ultimi tre mesi e mezzo il Tocco Armonico mi è servito moltissimo a superare (sia psicologicamente che fisicamente) momenti critici come il dolore e la depressione, trasformandoli in rilassamento fisico e mentale, ma soprattutto in ottimismo e positività per non abbattermi ulteriormente, combattendo con quella energia che il Tocco Armonico mi ha dato per affrontare e sconfiggere questa malattia. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che, non solo lo hanno esercitato su di me, ma anche tutti quelli che continueranno a farlo. E spero che si diffonda sempre di più. Grazie al Tocco Armonico ho imparato a controllare il mio corpo distinguendo l’energia positiva da quella negativa.

Federico (20 dicembre 2014)

Quando gli infermieri praticano il Tocco Armonico su di me sento come se ci fosse qualcosa di molto caldo che mi fa rilassare. In quel momento non penso a niente e mi sento leggero. Riuscivo appena a tenere gli occhi aperti. Una sensazione bellissima. E poi, cosa strana, sono due notti che dormo benissimo. Mal di testa passato. Diciamo che sto meglio.

 

 

Nella foto di gruppo, da sinistra a destra: E. Fontana, S. Nicolosi, A. Mariotto, L. Vagaggini

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