L’angolo della poesia: “Un altro risveglio ” di Mattia Carta
Oggi, con grande piacere, ospitiamo nuovamente nel nostro Angolo Mattia Carta. Pochi versi, in questo suo componimento, ma duri come un macigno.
Prima di lasciarvi in compagnia delle sue parole, vi ricordiamo che potete anche voi inviarci le vostre poesie a info@ilmiorgiornale.org
Un altro risveglio
L’ennesimo battello
schiantato
su uno scoglio
di nebbia.
Ciao, Mattia, ti rispondo con i versi di G. Pascoli, estrapolati dalla sua poesia “Nebbia”.
“Nascondi le cose lontane,
nascondile, involate al volo
del cuore! Ch’io veda il cipresso
là, solo,
qui, quest’orto, cui spesso
sonnecchia il mio cane”.
Duri e taglienti i tuoi versi, carichi di grande pathos, ma snelli e fortemente evocativi. Svegliarsi al mattino e vedere dinanzi a sé soltanto un muro di nebbia contro cui andranno di nuovo e ancora ad infrangersi desideri e speranze, non è certo rassicurante. Ma la nebbia non è soltanto un non essere, un vuoto, un niente, un nichilismo, un sipario bianco tra noi e il mondo; essa sa nascondere cose insperate ai nostri occhi, bisogna solo cercarle al di là di quell’abisso che sembra invalicabile. Sapessi quanto è affascinate fare foto, avvolti da quel velo bianco! Affascinate e inquietante al contempo perché si vede tutto in una dimensione inattesa. Direi una dimensione di speranza di veder raggi di sole filtrare come oro tra quella cortina e vederla poi sfumare verso l’alto.
Quindi non perdere mai la speranza… vedrai… le nebbie si diradano… sempre!
Un caro saluto.
Lucia