Assunta Signorelli presenta il suo libro “Praticare la differenza” a Cagliari
Donne, psichiatria e potere
Assunta Signorelli a Cagliari presenta il suo libro “Praticare la differenza”
Donne e differenze di genere nei luoghi del potere e della psichiatria. Martedì 23 giugno, alle ore 17.00, a Cagliari, nella Sala Convegni della CGIL in viale Monastir N°17 l’associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica e la Cgil di Cagliari presentano il libro di Assunta Signorelli: “Praticare la differenza. Donne, psichiatria e potere” Casa editrice Ediesse.
Interverranno insieme all’autrice, Gisella Trincas, presidente dell’associazione dei familiari Asarp; Cristina Ibba, redattrice manifesto sardo e Diletta Mureddu, responsabile Centro Donna Camera del Lavoro metropolitana di Cagliari. L’iniziativa è inserita all’interno del progetto di promozione della cultura SquiLibri a cura della Cooperativa sociale Il Giardino di Clara e del suo studio editoriale Typos.
Assunta Signorelli psichiatra basagliana e femminista libertaria, è stata una delle principali protagoniste con Franco Basagliadella rivoluzione all’interno del mondo psichiatrico, partecipando attivamente alla chiusura dei manicomi nel 1978. È stata tra le promotrici del Centro Donna – Salute Mentale di Trieste, direttrice poi del Dipartimento di Salute Mentale di Siena e successivamente chiamata in Calabria dall’Azienda Sanitaria di Paola. Ha diretto inoltre il Dipartimento di salute mentale di Trieste. È autrice di numerosi articoli su psichiatria e differenza di genere. Ha scritto, tra l’altro, con Fabrizia Ramondino e Renate Siebert, In direzione ostinata e contraria.
La salute è una conquista della persona e non un dono dello psichiatra. Il libro raccoglie la sintesi di un lavoro teorico e operativo lungo oltre quarant’anni nei servizi di salute mentale. Una costante riflessione sul proprio agire quotidiano di medico e psichiatra di una donna che, a partire dall’esperienza triestina, ha messo alla prova il suo saper fare. Un sapere pratico e politico, consapevole che la salute di una persona con sofferenza psichica è una conquista della persona e non un dono dello psichiatra.