Torna la «Settimana delle culture» a Palermo
Si svolgerà dal 14 al 21 maggio a Palermo l’edizione 2016 della «Settimana delle Culture».Per la quinta volta in quattro anni torna un appuntamento d’eccezione per il capoluogo siciliano, con un record di eventi culturali: quest’anno in programma ce ne sono ben 183: in cartellone spettacoli teatrali, mostre, concerti, presentazioni di libri, passeggiate culturali, conferenze, laboratori per bambini e molto altro in tantissimi luoghi della città.
Sarà una festa della cultura che Palermo offre ai palermitani e ai turisti,per una città che si conferma laboratorio di idee e di creatività. Ancora una volta, protagonista sarà proprio Palermo, i suoi luoghi, alcuni molto conosciuti, altri meno noti. E attenzione particolare ai ragazzi, con diverse iniziative dedicate.
Promossa dall’associazione Settimana delle Culture, presieduta da Gabriella Renier Filippone, la «Settimana» è resa possibile grazie al lavoro di un comitato volontario e a titolo gratuito, composto da Gaetano Basile (tradizioni popolari, gastronomia, cibo da strada), Fosca Miceli (arte, in collaborazione con la professoressa Anna Maria Ruta), Clara Monroy (rapporti istituzionali), Massimiliano Marafon Pecoraro (rapporti con l’Università, Liberty), Maria Antonietta Spadaro (fotografia), Bernardo Tortorici di Raffadali (coordinamento dei progetti e oratori), Salvo Viola (coordinamento generale).
Nel 2016, ancor più che negli anni passati,la città ha risposto con un entusiasmo straordinario compagnie teatrali, musei, associazioni, gruppi musicali, artisti, intellettuali sono al lavoro per dar vita alle numerose iniziative in programma, tutte autoprodotte dai singoli organizzatori e organizzate in diversi quartieri della città. Una manifestazione, resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Palermo, con l’assessorato regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, con la ex Provincia regionale di Palermo, con l’Università degli Studi e con molti partner privati.
I numeri della quinta edizione
183 iniziative in cartellone: 14 mostre fotografiche, altrettante di pittura, 15 spettacoli teatrali, 14 concerti, 10 spettacoli di danza, 24 laboratori, 13 laboratori per bambini, 16 conferenze o convegni, 17 eventi di diverse etnie, 12 visite guidate e passeggiate culturali, 12 presentazioni di libri, 8proiezioni di film e documentari,7 cori e 7 installazioni artistiche. Una settantina i luoghi che ospiteranno le iniziative in programma. Circa 700 le persone che a vario titolo lavorano alle varie manifestazioni della “Settimana delle culture 2016”. Numeri che testimoniano lo straordinario impegno di una città che vuole dire la propria nelle sue diverse forme di espressione, quale laboratorio in movimento.
I luoghi
Questi i luoghi della «Settimana»: Archivio di Stato, Archivio storico comunale, Auditorium Rai, Biblioteca dei Bambini e dei Ragazzi, Cantieri culturali alla Zisa, Cappella dell’Incoronazione, Chiesa del Piliere, Chiesa di San Domenico, Chiesa di San Giorgio dei Genovesi, Chiesa di San Mattia (Ex Noviziato dei Crociferi), Chiesa Santissimo Salvatore, Cimitero Acattolico degli Inglesi, Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini, Eco Museo del Mare, Ex Real Fonderia alla Cala, Galleria d’Arte Moderna GAM, Garzilli 26 residenza d’artista, Giuseppe Veniero Project, Goethe Institut, Hotel Politeama, Hotel delle Palme, I Candelai, Istituto Alberghiero Pietro Piazza, Istituto Gonzaga, Istituto comprensorio statale Giovanni XXIII Piazzi, Istituto Padre Messina, Laboratorio Museo del Disegno, La Rinascente, Libreria Macaione, Museo del Vino, Museo Diocesano, Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino, Museo Riso, Oratorio dell’Immacolatella, Oratorio di San Lorenzo, Oratorio di San Mercurio, Orto Botanico, Palazzo Alliata di Villafranca, Palazzo Bonocore, Palazzo Butera, Palazzo Chiaramonte (Steri), Palazzo delle Aquile, Palazzo Forcella de Seta, Palazzo Jung, Palazzo Montalbo, Palazzo Palagonia, Palazzo Sant’Elia, Palazzo Ziino, Palazzo Zingone Trabia, Piazza Sant’Euno (Piazza Magione), Piazza Rivoluzione, Piazza Sant’Anna, Piazza Valdesi, Piazza Vittoria, Quarto Tempo, Real Albergo dei Poveri, Real Teatro Santa Cecilia, Teatro Cristal, Teatro Massimo, Teatro Politeama, Teatro Valdese, Torre Mondello, Villa Niscemi, Villa Zito, Villa Wirz.
Medaglia del Capo dello Stato per la quinta edizione della «Settimana»
Il prestigio della “Settimana delle culture” è stato riconosciuto anche dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, che quest’anno, quale premio di rappresentanza, ha donato una medaglia alla quinta edizione della manifestazione. Nella lettera allegata, fatta pervenire dal Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica a Gabriella Renier Filippone, il Capo dello Stato ha anche fatto giungere l’augurio per il successo dell’iniziativa.
La “Settimana delle culture” sarà preceduta venerdì 13 maggio da una ricca anteprima, in programma a Palazzo Sant’Elia (in via Maqueda 81), dove alle 18 saranno inaugurate ben quattro mostre.
Tre saranno allestite nella Sala delle Capriate. Sono “Paesaggi…Sei artisti due realtà siciliane in mostra”: esposizione di pittura di Luciana Anelli, Rosetta D’Alessandro, Giacomo Failla, Melchiorre Napolitano, Enzo Rovella, Enzo Venezia. A cura di Giacomo Fanale, con testo critico di Simona Di Bella. Interverranno con una performance musicale gli allievi del Liceo Musicale Regina Margherita di Palermo. Aperta fino al 21 maggio, dalle 10 alle 18 (il sabato e la domenica fino alle 19). Ingresso libero.
Sempre a Palazzo Sant’Elia, alle 18 apre i battenti “Lo sguardo e la luce 2016”, a cura di Maria Antonietta Spadaro. È una mostra collettiva di fotografia di Fabio Alfano (Anghelos), Elena Cordone, Michele Di Leonardo, Gabriele Ferro, Gandolfo Li Puma, Piero Manno, Giuseppe Mazzola, Tiziana Mazzola, Gaia Villani Aperta fino al 21 maggio, dalle 10 alle 18 (il sabato e la domenica fino alle 19). Ingresso libero.
Sempre a Palazzo Sant’Elia, sarà esposta, fino al 21 maggio, “Megapolaroid”, una fotografia di Tullio Fortuna. E (stesso luogo e stesso orario) si inaugura anche “Lu sali, i salini, i salinara”, mostra fotografica di Leonardo Timpone, a cura degli Amici dei Musei Siciliani. Aperta fino al 21 maggio, dalle 10 alle 18 (il sabato e la domenica fino alle 19). Ingresso libero.
In contemporanea, nella Cavallerizza di Palazzo Sant’Elia apre “Dasein | essere nel tempo”, mostra di pittura di Sergio Fiorentino. A cura di Alberto Mattia Martini. Catalogo pubblicato da Edizioni Dietro le Quinte. Aperta fino al 21 maggio, dalle 10 alle 18 (il sabato e la domenica fino alle 19). Ingresso libero.
Sempre venerdì 13 maggio, inoltre, prendono il via altre iniziative inserite nel cartellone della “Settimana delle Culture”.
L’inaugurazione, sabato 14 maggio, alle 11 a Palazzo Chiaramonte (lo Steri) (in piazza Marina) La manifestazione sarà aperta ufficialmente dalla Corale San Sebastiano della Polizia Municipale, diretta da Serafina Sandovalli. Seguirà la presentazione della «Settimana» a cura di Gabriella Renier Filippone, e il saluto delle Autorità, con il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari, l’assessore Regionale ai Beni culturali Carlo Vermiglio, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
Ci si sposterà quindi nel vicino Palazzo Palagonia (in via IV aprile), dove è in programma la Corale del Sorriso, diretta dai maestri Daniele Restivo e Pia Tramontana, con la chitarra di Francesco Maria Martorana e la collaborazione all’Accoglienza dei ragazzi dell’AFPD (Associazione Famiglie persone Down). A cura di Marina Ciaramitaro e Rosa Perrone e dell’associazione “Sette Note per la Vita” A.I.S.W. Sicilia Onlus.
Si continuerà con l’inaugurazione della mostra “Il mio occhio si è fatto pittore”: ventisei artisti esplorano l’amore di Shakespeare. A cura di Graziella Bellone e Nicola Aniello Bravo.Si tratta di una mostra collettiva di pittura con opere di Alessandro Armetta, Dario Balletta, Antonella Ludovica Barba, Calogero Barba, Rachele Barbaccia, Massimo Barbaro, Claudio Califano, Ilaria Caputo, Totò Caputo, Aurelio Caruso, Giuseppe Di Liberto, Lillo Giuliana, Elia Mammina, Marilena Marchica, Sara Morghese, Franco Nocera, Vincenzo Ognibene, Giovanni Proietto, Gianni Provenzano, Simone Provenzano, Giuseppina Riggi, Franco Spena, Lucia Stefanetti, Giusepe Vaccaro, Gaetano Vella, Tiziana Viola Massa. Curatori Graziella Bellone e Nicola Aniello Bravo. La mostra propone un’interpretazione personale e contemporanea dell’amore shakesperiano in tutte le sue sfumature più profonde: passionalità, eros, nostalgia, esaltazione della bellezza, romanticismo e altro ancora. Lo scopo è quello di sensibilizzare il pubblico attraverso la modalità espressiva della pittura alla conoscenza di questo geniale artista, anticipatore della modernità. Visitabile fino al 27 maggio, dalle 9 alle 18 (chiuso il sabato e la domenica).
A seguire una visita guidata al “Museo del Vino e della Civiltà Contadina” (sempre a Palazzo Palagonia), a cura del suo presidente Guido Ferla, che illustrerà il museo, con la mostra permanente dei vini di Sicilia, il museo internazionale dell’etichetta, la mostra del collezionismo enologico e la biblioteca enogastronomica specializzata.
Gli interventi istituzionali
Con questa quinta edizione che si presenta alla città con un ricchissimo calendario di eventi – sottolineano il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e l’assessore alla Cultura, Andrea Cusumano – la “Settimana delle Culture” si conferma evento di punta della stagione culturale palermitana. La formula vincente di questa manifestazione si articola attraverso tre punti cardine: la città come polo culturale diffuso, la trasversale partecipazione cittadina, la declinazione plurale del concetto di cultura. Una formula che traduce la vocazione stessa della città che, con uno dei centri storici più grandi d’Europa, diventa essa stessa palcoscenico, coinvolgendo la parte più costruttiva della cittadinanza e rivelando, di anno in anno attraverso un fiume di proposte artistiche, spettacolari e musicali, la sua enorme vivacità culturale. Declinazione plurale della parola cultura che vuole esprimere non solo un’offerta culturale multidisciplinare ma anche la dimensione multiculturale di una città che ha saputo e sa accogliere. Per tradizione storica e per collocazione geografica Palermo è punto di incontro tra culture, ed in un clima di sempre più crescente paura ed isolamento di fronte alle sfide emerse dalla globalizzazione, rinnegando qualsiasi chiusura dogmatica al confronto con altre culture, ha invece reagito con la curiosità, il dialogo e l’accoglienza nella consapevolezza che questo possa solo costituire un arricchimento del nostro patrimonio umano e dello spirito di convivenza civile. “Culture” dunque in quanto Palermo è espressione di un sincretismo culturale che nei secoli ne ha forgiato il carattere e le tradizioni, e di cui il recente riconoscimento Unesco per l’itinerario Arabo Normanno ne è alta testimonianza.
Anche quest’anno dunque la “Settimana delle culture” apre le porte della città alla città ed ai suoi visitatori, attraverso un denso calendario di eventi che ci consegna una “Palermo in festa”. Restiamo convinti che la cultura sia la strada maestra per il cambiamento e la crescita, continuando ad imparare da quella parte della società civile che con ammirevole impegno, senso civico ed amore per la città contribuisce in modo decisivo a rendere Palermo una città più bella.
Dare spazio ai diversi linguaggi che si manifestano in variegate forme espressive di arte, storia, tradizioni, ma anche in luoghi della memoria – sottolinea l’assessore regionale ai Beni Culturali, Carlo Vermiglio – è l’originale linea che ha ispirato gli organizzatori di questo evento, scaturito dalle forze vive della civitas. Palermo continua ad essere un grande teatro che mostra alla comunità la sua complessa e poliedrica identità culturale nei diversi contesti culturali nei quali si materializza. Eventi e manifestazioni programmate in questa quinta edizione della “settimana delle culture” sollecitano tutti a cogliere nelle molteplici forme espressive nelle quali si manifestano, lo spirito di una città attrattiva che sa proporre e valorizzare il proprio patrimonio. Un richiamo e un ritorno al linguaggio della cultura che contamina e unisce, acquisisce, oggi, la dimensione di un segno qualificante rivolto da Palermo e dalla Sicilia, all’ Europa e al mondo. Le radici della civiltà occidentale affondano nelle contaminazioni delle culture che originano nel Mediterraneo, in questo senso Palermo è il frutto di un dialogo e una convivenza feconda che dalle sedimentazioni storiche del passato trova la sua naturale vocazione interculturale. Fili del passato che si intrecciano con il presente, con le nuove commistioni culturali ed etniche di una città accogliente che nell’incontro e nel dialogo ha saputo mostrare la sua bellezza. Raccontare Palermo in tutte le sue suggestioni per un recupero dell’identità che si traduce in valorizzazione del presente è l’invito e la proposta che in filigrana traspare da questo evento che coinvolge la città in tutte le sue componenti; un percorso di promozione tracciato e condiviso dall’assessorato regionale ai bei culturali, la cui linea di azione è diretta allo sviluppo delle culture per una nuova cultura dello sviluppo.
In qualità di rappresentante della comunità accademica – afferma il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari – sono particolarmente orgoglioso della partecipazione della nostra Università alla quinta edizione della Settimana delle culture, nella convinzione che l’Ateneo di Palermo possa offrire un significativo contributo a questo importante progetto culturale.
Il successo crescente che la manifestazione ha riscosso negli anni dimostra quanto il nostro territorio sia percorso da energie positive e propositive, che dal basso animano il tessuto cittadino e rendono quanto mai vivace il suo panorama artistico e culturale.
Il coinvolgimento attivo, nella definizione del calendario della Settimana delle culture, di associazioni, artisti e della comunità tutta e l’ampia risposta della cittadinanza alle iniziative promosse confermano come, grazie al linguaggio dell’arte, sia possibile promuovere e rivitalizzare i valori fondanti del nostro vivere civile, quali l’apertura, l’inclusione e il dialogo.
La Settimana delle culture ha infatti il grande merito di dar voce alla poliedrica identità del nostro territorio, dimostrando come la città di Palermo sia in grado rispondere alla paura, all’intolleranza e allo scetticismo propri della fase storica che stiamo vivendo,con l’impegno attivo e con l’amore per la bellezza nelle sue diverse forme. La formula del successo di questa manifestazione sta infatti nella capacità di ripensare il senso di appartenenza e l’identità, da intendersi non in opposizione all’altro, ma come prodotto della valorizzazione dell’alterità, del confronto e della conoscenza della sfaccettata eredità(materiale e immateriale)che la storia della nostra terra ci ha consegnato.
In quest’ottica, aderendo alla manifestazione, l’Ateneo conferma il proprio impegno a servizio delle città, configurandosi sempre più come luogo di innovazione e sperimentazione, animatore del tessuto culturale della città, per una Palermo sempre più città universitaria il cui futuro si gioca sulla valorizzazione delle molteplici energie intellettuali che la animano dal profondo.
Siamo alla V edizione – spiega Gabriella Renier Filippone, presidente della Settimana delle Culture – Si tratta ormai di una manifestazione molto attesa dalla città e la quantità di proposte spontaneamente pervenute alla segreteria organizzativa lo dimostra. L’Associazione ha in questi anni consolidato un proficuo rapporto di collaborazione con le principali istituzioni culturali della nostro territorio, pubbliche e private, offrendo a chiunque desideri proporre eventi di varia natura (musica, danza, arte, percorsi cittadini, ecc.) l’opportunità di confrontarsi con un pubblico sempre più avido di cultura di qualità.
Il progetto “Settimana delle Culture” nasce con l’obiettivo di superare ogni barriera discriminante dai “diversamente abili” ai “diversi” per provenienza etnica e di indagare tra quelle forme culturali presenti nella nostra multiforme città senza discriminazioni di sorta. Ciò, in particolare ai nostri giorni, ci sembra una primaria e necessaria condizione: Palermo ha sempre mostrato nei secoli il volto dell’accoglienza, essendo modello di convivenza pacifica tra le diverse etnie, e ciò deve continuare a connotare il nostro variegato tessuto sociale e culturale nel rispetto reciproco delle libertà di culto religioso e delle più disparate tradizioni.
La Settimana delle Culture si prefigge tutto questo e si augura di apportare un contributo al difficile dialogo tra i popoli,in un momento storico nel quale assistiamo sempre di più all’intolleranza e alla più cieca e brutale violenza.
Programma della Settimana delle Culture 2016 [file .pdf]
Fonte Settimana delle Culture