Gaetano Marino in “Berecche e la Guerra” a Quartu Sant’Elena

Gaetano Marino a Quartu con Berecche e la Guerra

Gaetano Marino a Quartu con Berecche e la GuerraVenerdì 4 novembre 2016, alle ore 18.30, andrà in scena, presso la sala teatro di Arcoiris, in via Genova n. 38, a Quartu Sant’Elena, “Berecche e la Guerra” di Luigi Pirandello.

Trasposizione scenica tra parola di teatro e azione del sentimento creativo dello scrittore. Adattamento e messa in scena a cura di Gaetano Marino.

Lo spettacolo, sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, sarà proposto con ingresso libero.

 

Presentazione:

Federico Berecche, sin dall’età di nove anni ha una vera e propria passione per la Germania e il popolo tedesco. Tutti i suoi ideali vengono “distrutti” quando, durante la prima guerra mondiale, la Germania attacca, a fianco dell’Austria, il resto dell’Europa. La nazione oggetto di culto per tanti anni, da quel momento diventa sinonimo di guerra, di invasione, di distruzione. Tutta la famiglia di Berecche contrasta i suoi ideali.

La novella, adattata per la scena teatrale, è un’implacabile sequenza di quadri, situazioni  emotive, che dipingono uno dei tanti inferno-famiglia. Tempi e luoghi differenti si snodano in un malessere fatto di delusione, dolore e angoscia, persino la “ragione filosofica” occupa un posto di grande rilievo. Ma poi ogni evento si riduce quasi in una trappola per ciascun individuo.

Pirandello ci mostra con cinica lucidità la crisi dell’uomo, l’assurdità delle convenzioni sociali, false e deludenti, innestando una riflessione che ancora continua: sulla conflittualità tra uomo, società e ragioni della politica. Pirandello stesso ne era stato coinvolto quando i figli Stefano e Fausto vennero inviati al fronte.

“No: questa non è una grande guerra; sarà un macello grande, una grande guerra non è perché nessuna grande idealità la muove e la sostiene. Questa è guerra di mercato: guerra d’un popolo bestione, troppo presto cresciuto e troppo faccente e saccente, che ha voluto aggredire per imporre a tutti la sua merce e, bene armata e azzampata, la sua saccenteria.”

 

Fonte Ufficio stampa

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