“La leggenda del Pescatore che non sapeva nuotare” a Roma
“Sapevate che l’Italia è il paese con il maggior numero di dialetti, tradizioni e culture popolari al mondo? Ma questa ricchezza è un relitto del passato, destinato ad estinguersi con il tempo, o un
patrimonio vivo, che occorre ancora studiare e valorizzare? E se è vero che non sai dove vai se non sai da dove vieni, oggi: qual è la nostra casa? Qual è la nostra Itaca?”
Al Teatro Studio Uno dal 30 marzo al 9 aprile in scena “La leggenda del Pescatore che non sapeva nuotare” della compagnia Il Carro dell’Orsa, uno spettacolo originale di Agnese Fallongo, nato da una raccolta di interviste fatte dall’autrice a persone anziane del centro-sud Italia, appartenenti alla generazione della prima metà del ‘900. In scena Domenico Macri, Eleonora De Luca, Teo Guarini, Agnese Fallongo diretti da Alessandra Fallucchi.
Protagonista è la generazione dei nostri nonni, della seconda guerra mondiale, dei mestieri fatti con le mani, della terra e del mare. Storie che si mescolano con le leggende popolari e che, semplicemente, meritano di essere ascoltate.
Lo spettacolo vede avvicendarsi sul palco quattro personaggi che raccontano al pubblico le proprie “storie di vita”, una crasi tra realtà e leggenda popolare. Mamozio, Maria, Reginella e Arturo: due uomini e due donne che racchiudono tutte le vicende più commoventi e più divertenti raccontate dalle persone intervistate nei differenti paesini italiani. Un pescatore calabrese che non sa nuotare; un pizzaiolo romano nella Garbatella degli anni 40’; una ragazza madre che sogna di ballare lo swing in una Sicilia devastata dal dopoguerra ed una signora napoletana che racconta la leggendaria storia della sua famiglia.
Naufragare in questo passato, che non è poi così passato, rappresenta un ottimo punto di partenza per rispondere ai dubbi e gli interrogativi delle generazioni più giovani. Il pubblico è chiamato ad abbandonarsi alle acque di una saggezza popolare che sembra ormai sbiadita ma che è invece ancora viva e colorata, come le persone intervistate. Al centro dello spettacolo l’elemento musicale che fa da fil rouge tra un racconto e l’altro tramite canti popolari e polifonici, musiche dal vivo e strumenti tradizionali. La musica assume una funzione poetica per dare voce a quelle emozioni che spesso, proprio come accade in una serenata, non riusciamo ad esprimere solo a parole.
“Mi capitava spesso – spiega Agnese Fallongo – sia per lavoro che per diletto, di girare per paesini italiani quasi sconosciuti, parliamo addirittura di borghi di 1000, 200, 80 abitanti. Durante questi viaggi mi accadeva di conoscere persone molto semplici (nell’accezione più genuina del termine) ma con storie incredibili, leggende da manuale, insomma, vite da raccontare. Più di una volta avevo sentito l’esigenza di voler scrivere questi racconti ma mi sembrava come di perderne la magia abbassando lo sguardo sul foglio bianco, distogliendo quindi l’attenzione dagli occhi di queste persone così “felliniane” che mi stavano regalando i loro ricordi. Un giorno ho quindi deciso di cominciare a documentare il tutto con un semplice registratore, niente video, solo voci dal sapore antico, come fossero dei cantastorie. Nel giro di un anno ho raccolto moltissimo materiale gelosamente conservato nel mio pc nella cartella “Storie di Vita” con tanto di foto e file audio di tutte le persone incontrate in questo arco temporale. Si tratta per lo più di gente anziana, che svolge “mestieri in via di estinzione” come pescatori, contadini, artigiani oppure semplicemente persone incontrate sul lungomare, nella taverna del paese, nel bar della piazza.”
Qui la traccia audio con le voci reali delle persone intervistate:
Il Carro dell’Orsa
presenta
LA LEGGENDA DEL PESCATORE CHE NON SAPEVA NUOTARE
Spettacolo con musiche dal vivo
Con Domenico Macrì, Eleonora De Luca, Teo Guarini, Agnese Fallongo
Regia di Alessandra Fallucchi
Drammaturgia di Agnese Fallongo
Residenza 2016-17 Teatro Studio Uno
– Rassegna Teatrale Exit Autori IX Ed. – Cortinscena 2016 – Premio miglior spettacolo, Premio miglior testo, Premio miglior regia, Premio miglior interprete a Domenico Macrì e
Pubblicazione sulla rivista “Ridotto” edita dalla S.I.A.D. (Società Italiana Autori Drammatici) – Teatro dell’Orologio, Roma
Dal 30 marzo al 9 aprile 2017
Teatro Studio uno – via Carlo della Rocca, 6 (Torpignattara) – Roma
Ingr. 10 euro. Tessera associativa gratuita
Giov – Sab ore 21.00; Dom ore 18.00
PRENOTAZIONI http://j.mp/prenotaTS1
Per info: 3494356219- 3298027943
www.teatrostudiouno.com – info.teatrostudiouno@gmail.com
Fonte Ufficio Stampa – Eleonora Turco