L’angolo della poesia: “Parole per mia madre” di Carlo Rossi
È sempre il momento giusto per pensare alle madri e, in generale, alle donne importanti nelle nostre vite, non trovate?
D’accordo, essendo una redazione prevalentemente femminile, il nostro è forse un punto di vista poco obiettivo, ma tale non è il giudizio che diamo alle poesie che riceviamo.
Per questo siamo certi che, se anche non foste d’accordo con noi su quanto detto prima, comunque apprezzerete i versi di Carlo Rossi che oggi vi proponiamo.
Parole per mia madre
Ciao,
Forse tu hai ragione che qualcosa in me perché io viva in fondo deve morire
Ancora, sono attraversato da immagini sovrapposte di te e di lei.
Ti vedo immaginata nella tua Buenos Ayres
Come fiore che non vuole sbocciare per non crescere
Per partire
Viaggiatrice inversa rispetto a chi ti a preceduta
Nell’aria il segno della speranza con nell’animo l’eterno.
Non muore mai infatti chi come te si affida con fiducia
All’amore, mentre forse in me
Qualcosa ancora deve abbandonare
Quel legame ombelicale che mi vincola ancora alla tenerezza
Di mia madre.
Ho onorato molto la sua memoria e adesso canto la bellezza
Della tua immagine bianca come la luce della luna
Compagna del quotidiano divenire ,
Che unisci energia e chiarezza di visione mentre a volte io
Sono confuso da antiche ombre.
Non offenderti madre mia se il sole è nella mia stanza ogni giorno.
Saprò ancora sorprenderti con il mio vivo ricordo mentre
Salto di ramo in ramo come uno scoiattolo ebbro di primavera
E da ogni parte c’è la luce, cara madre mia,
Non sfumerà per sempre il vostro esempio d’impegno
Non abbiate paura
Noi ci amiamo senza condizione, di me da piccolo nell’oggi
Rimane il colloquio con la tua anima
Che raccolgo ancora con il mio cuore.
Non è stato vano il tuo sacrificio
La morte non ha vinto il tuo desiderio di vita
Che continua ancora, mentre soffia lieve
Una fresca brezza dal lago.