Una stampante 3D costruirà “Sarco” una capsula per il suicidio fai-da-te
Il tema dell’eutanasia è sempre stato molto discusso in ogni angolo del mondo. Molti, da anni, lottano affinché venga riconosciuto il “diritto alla morte” per ogni essere umano che decida volontariamente di porre fine alla propria vita. In molte popolazioni antiche questa era una pratica del tutto normale e lo è anche oggigiorno in paesi come la Svizzera, Whasington e Canada ma non tutti la pensano in questo modo.
Uno dei maggiori esponenti a favore dell’eutanasia è sicuramente il dr. austrialiano Philip Nitschke che da anni combatte affinché la possibilità del “suicidio assistito” sia disponibile in ogni paese ed è grazie a lui, infatti, che per un certo periodo l’eutanasia è stata resa legale nel Territorio del Nord in Australia. È conosciuto anche con il soprannome di “Dottor Morte” e basti pensare che quando nel 2001 in Olanda è diventato legale il suicidio assistito (primo Paese al mondo), e la legge è ufficialmente entrata in vigore dopo circa 12 mesi, il “Dottor Morte” già da anni aveva somministrato legalmente un’iniezione letale a uno dei suo pazienti. Ha fatto molto parlare di sé anche con la pubblicazione del suo libro “The Peaceful Pill” dove vengono fornite istruzioni dettagliate su come usare droghe e veleni per suicidarsi. Da citare è senz’altro l’associazione che ha fondato egli stesso nel 1997 chiamata “Exit International” che è tutt’ora esistente e che continua a lottare in favore del diritto all’eutanasia ed al suicidio assistito.
In questi giorni questa figura emblematica del “Dottor Morte” ha fatto ancora parlare di sé svelando la sua ultima invenzione ideata assieme all’ingegnere Alexander Bannick nei Paesi Bassi chiamata “Sarco” (abbreviazione di sarcofago). Questa sua nuova creazione è una vera e propria “macchina per il suicidio fai-da-te” che può fungere anche da bara e l’obiettivo del medico è che tutti possano usufruirne e disporla con il costo di soli 1000 euro per una stampante 3D che la costruirà nella propria abitazione. “L’obiettivo è renderlo disponibile a tutti” ha dichiarato Nitschke alla rivista australiana The Weekend. “Il limite sarà la disponibilità delle nuove stampanti 3D” ammette, pur assicurando che il suo team sta “guardando alla stampa 3d usando legno biodegradabile e plastica per la capsula”.
Una volta che la capsula sarà pronta, alle persone interessate non resterà che entrarci e premere un pulsante, a quel punto la capsula diventerà una vera e propria camera a gas rilasciando azoto liquido al suo interno e riducendo i livelli di ossigeno nell’aria, garantendo una morte certa in pochi minuti.
La capsula può quindi essere rilevata e utilizzata eventualmente come bara, mentre la base può essere riutilizzata da un’altra persona che voglia suicidarsi. Secondo Nitschke, “Sarco porta il mondo un passo più vicino alla meta in cui ogni persona razionale può concludere la propria vita in un modo pacifico e affidabile nel momento in cui sceglie di farlo”.
Lorenzo Toninelli
Fanpage.it