La marcatura laser dei metalli preziosi

 

 

La marcatura laser dei metalli preziosi è stata disciplinata dalle Istruzioni operative pubblicate l’8 settembre del 2015 sul sito web del Ministero dello Sviluppo Economico, dopo il decreto direttoriale del 4 settembre dello stesso anno. In seguito all’entrata in vigore di questo decreto, il punzone meccanico è stato rimpiazzato da una modalità di apposizione inedita, che prevede il ricorso alla tecnica laser per il marchio di identificazione. Quest’ultimo viene messo a disposizione dall’Ufficio Metrico della Camera di Commercio competente per territorialità, e cioè quella della Provincia in cui si trova la sede legale dell’impresa, alle aziende che ne fanno richiesta.

Il marchio di identificazione deve essere apposto su tutti gli oggetti realizzati in metallo prezioso prima che gli stessi vengano messi in vendita: esso include la sigla della Provincia e il numero attribuito all’azienda. La marcatura laser è il procedimento con cui l’impronta del marchio di identificazione viene apposta, e garantisce una visibilità superiore rispetto a quella che veniva assicurata dai metodi usati in precedenza. I rappresentanti delle imprese che sono in possesso di un marchio di identificazione e che, pertanto, sono intenzionati a munirsi di un dispositivo per la marcatura laser sono tenute a richiederlo all’Ufficio Metrico tramite un modulo ad hoc.

I rappresentanti delle imprese, al momento della richiesta per l’allestimento della marcatura laser metalli, sono tenuti a inoltrare anche la richiesta di consegna dei token USB, cioè dispositivi di punzonatura laser che hanno l’aspetto di chiavette USB: si tratta di dispositivi hardenizzati, cioè caratterizzati da accorgimenti anti-intrusione, e securizzati. I punzoni possono essere usati nell’ambito del processo di marcatura unicamente da chi è in possesso di un Pin.

Per la punzonatura laser, il file immagine è la trasposizione del punzone classico: esso corrisponde a un file che è in grado di indirizzare il raggio laser all’interno dell’impronta del marchio. La marcatura laser è proprio questo processo: essa viene messa a punto tramite uno strumento ad hoc, la marcatrice laser. Con i file immagine, non si ha più a che fare con le matrici. La marcatrice laser è composta da un dispositivo che emette il raggio laser e da un computer o un altro tipo di controller che gestisce le variabili coinvolte nella marcatura laser (la velocità di movimento, l’intensità, la direzione e la diffusione del fascio laser), che dipendono dal tipo di superficie che deve essere marcata. Il controller agisce in funzione delle istruzioni che sono riportate all’interno di ogni token USB.

 

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