“Dies Iuris Legisque” seminario dell’Anief a Firenze. Pacifico: “Dobbiamo costruire una scuola giusta, equa e solidale”
di Francesca Lippi
Platea gremita al seminario organizzato dall’Anief, associazione sindacale professionale, dal titolo “Dies Iuris Legisque”( I giorni del diritto e della legge) svoltosi questa mattina presso l’auditorium dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Bertrand Russell – Isaac Newton” a Firenze. Durante l’incontro, in attesa di Marcello Pacifico, presidente dell’associazione, che è arrivato da Palermo nella tarda mattinata, si sono susseguiti vari interessanti interventi.
Ha scaldato la platea, la RSU Autilia Lenza che ha indicato le proposte alternative espresse dal sindacato in netto contrasto con la legge 107, la cosiddetta “Buona Scuola”. Ironica e competente, Lenza, dopo aver illustrato la legge 205 del 27 dicembre 2017 relativa al “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020″, ha poi ribadito l’importanza di una categoria di lavoratori uniti i quali non devono cadere nel vecchio tranello del “divide et impera” che tanto fa comodo al Governo: Allontanamento di docenti dai propri paesi di origine, concorsi e ricorsi, precariato anche ventennale, corsi di formazione a pagamento, sono stati solo alcuni degli argomenti affrontati da Lenza, spesso interrotta dagli scroscianti applausi dei presenti. E’ poi intervenuta la coordinatrice Anief di Lucca, Silvana Setaro, che ha esposto il CCNL (Contratto Nazionale del lavoro) in tutte le sue peculiarità. Poi è arrivato Marcello Pacifico il quale, con la sua appassionate e accattivante dialettica, frammezzata da citazioni latine e battute con cadenza siciliana “ una diffida ti salva la vita” tanto per citarne una, ha travolto gli astanti mostrando la situazione della scuola nella sua enorme complessità tra un alternarsi di cifre, budget stanziati e possibili de – finanziamenti, aumenti beffa di stipendi, pensioni da fame, patto di stabilità e temporizzazione, ATA, docenti di infanzia e primaria che più bistrattati di loro non si può. Pacifico ha fatto confronti con le altre nazioni europee sottolineando la mancanza di equità e giustizia nei confronti dei docenti italiani di ogni ordine e grado. “Ragazzi è il momento di ripartire” ha dichiarato “noi dell’Anief con voi siamo pronti a cambiare per il raggiungimento di una scuola giusta, equa e solidale.
Quattro domande al volo a Marcello Pacifico
D. -Presidente Pacifico, la situazione dei diplomati magistrali, ben 44mila, con regolare abilitazione, che rischiano di trovarsi non solo fuori dalle Graduatorie ad Esaurimento ma addirittura espulsi dalla scuola se hanno superato i 36 mesi di servizio, anche non continuativo come da normativa, è divenuto argomento di lotta politica. Come intende regolarsi l’Anief, se la proposta di decreto urgente utile a riaprire le Graduatorie ad Esaurimento, non venisse accolta?-
“Non è mai accaduto nella scuola italiana il licenziamento di massa di più di seimila insegnanti di ruolo, molti dei quali hanno superato o stanno per superare l’anno si prova, né la cancellazione dal mondo della scuola di chi dopo diversi anni di servizio per lo stato si aspettava la stabilizzazione. è una situazione surreale che può trovare soluzione soltanto attraverso l’approvazione di un decreto legge che per la terza e ultima volta ripara le Gae in attesa del nuovo sistema di formazione iniziale e reclutamento degli insegnanti,per fare in modo di fare incontrare domanda e offerta. Non si può minare così la continuità didattica, e sconfessare quello che ogni giorno è sotto gli occhi di tutti nelle nostre scuole. Il diploma magistrale conseguito entro il 2002,quello posseduto dalle nostre maestre che insegnano da anni nelle scuole italiane. Siamo pronti a continuare la mobilitazione, con scioperi, manifestazioni, ricorsi, verso le corti nazionali e sovranazionali”
D. -Lei si è rivolto al Capo dello Stato affinché solleciti il Governo a predisporre un intervento legislativo veloce per affrontare al meglio questo problema che gioca con la vita delle persone, dei lavoratori. Cosa le ha risposto?- “Dall’ incontro con diversi rappresentanti della politica c’è stato riferito che a camere sciolte non vi sono precedenti tali da giustificare l’approvazione di un decreto urgente da parte dal governo che possa essere controfirmato dal presidente della repubblica. Nonostante la. manifestazione Dell’ 8 gennaio e lo sciopero abbiano coinvolto l’opinione pubblica. La mobilitazione è continuata con l’attuale sciopero degli scrutini che tende a coinvolgere tutto il personale della. scuola in una battaglia che intende garantire anche l’utenza nello riallineare domanda e offerta. c’è bisogno di una soluzione politica che ha come unica soluzione la riapertura delle Gae.”
D. -L’Anief propone la riapertura delle GAE e una graduale stabilizzazione dei diplomati ante 2002, crede che questa proposta possa essere accolta e se sì, quali saranno i tempi per una soluzione?- “In vista delle elezioni del 4 marzo e l’insediamento delle nuove Camere il 23 dello stesso mese, risulta evidente che solo una nuova grande manifestazione davanti il parlamento, all’atto dell’insediamento dei nuovi deputati e senatori possano mettere al centro della nuova 18* legislatura la scuola e il suo personale affinché siano adottate soluzioni legislative che tengano conto del perdurante stato di precarietà del personale scolastico italiano e del rispetto della normativa comunitaria. La soluzione deve essere presa entro il 30 giugno per dare una risposta anche a quei 45000 mila supplenti che hanno lavorato silenziosamente per lo stato nella scuola dell’infanzia e primaria garantendo la continuità didattica dopo che l’adunanza plenaria ha rinnegato 8 sentenze del consiglio di stato, ha riaffermato il valore abilitante del titolo ma non la sua spendibilità per il reclutamento nei ranghi dello
stato. Se il decreto legge fosse accolto dal parlamento ci troveremo in una situazione paradossale che esaspererebbe il contenzioso al massimo in tema di risarcimenti a maestre che hanno spesso rinunciato a un altro lavoro, licenziate dalla paritaria e organizzato la loro vita familiare in base a un posto che gli è stato assegnato dallo stato dopo anni di precariato, per non parlare delle cause collettive al tribunale di Roma che potrebbero svenare le casse dello stato per inadempimento con risarcimenti milionari. Per questa ragione abbiamo deciso, visto l’incredibile abuso che è stato consumato, di adire alle sezioni unite della cassazione per annullare la sentenza della adunanza primaria che avrebbe dovuto risolvere il problema piuttosto che crearlo quindi non si sarebbe dovuta pronunciare sul tema vista la giurisprudenza unanime. Contestualmente denunceremo il maltrattamento subito in Europa.”
D. Ci conferma l’ipotesi di una vostra denuncia dello Stato Italiano, rispetto all’Europa, al parlamento di Bruxelles? “Abbiamo già depositato il reclamo al consiglio d Europa per la violazione di diversi punti della carta sociale europea. Stiamo elaborando un ulteriore reclamo da inviare alla commissione di petizioni del parlamento europeo per denunciare l’assenza in Italia di forme risarcitorie o compensative per risolvere il problema del precariato scolastico, per chi è in possesso del diploma magistrale. stiamo provando a interessare nuovamente la Corte di giustizia europea sulla nuova normativa italiana che non prevede alcuna soluzione d impiego per chi ha conseguito questo titolo. Ovviamente proveremo anche ad adire quella CEDU che sul caso Mazzeo ha già denunciato gli errori commessi dal consiglio di Stato italiano, che ha già ben delimitato i margini di intervento della giurisprudenza superiore amministrativa, del giudizio di cause già passate in giudicato.”
Nella foto: Marcello Pacifico con Francesca Lippi