Peppe Servillo e i Solisti di Roma Sinfonietta in “Histoire du Soldat” nella Tenuta dello Scompiglio di Vorno, Lucca
Sabato 23 febbraio alle ore 19.30 nella Tenuta Dello Scompiglio di Vorno (Lucca), Peppe Servillo, storico leader degli Avion Travel, nella foto, racconta Histoire du Soldat, uno dei più celebri lavori di Igor Stravinsky, proposto nell’adattamento italiano curato dallo stesso Servillo, sulla tragica storia di un soldato che vende l’anima al diavolo e paga la propria scelta con la vita. Sul palco i solisti dell’Ensemble Roma Sinfonietta, diretti da Fabio Maestri. Il programma è preceduto da La Terra del Rimorso, di Marcello Panni, ispirata a brani della tradizione musicale salentina e alle antiche pratiche di guarigione dei “tarantolati”.
L’appuntamento fa parte di Della morte e del morire, programmazione tematica proposta dall’Associazione Culturale Dello Scompiglio, diretta dalla regista e artista Cecilia Bertoni, negli spazi della omonima Tenuta di Vorno (Lucca). Da settembre 2018 a dicembre 2019, un fitto cartellone con mostre, performance, concerti, workshop, residenze, incontri e discussioni di carattere scientifico e attività per bambini, incentrati sull’individualità in relazione alla morte.
La manifestazione comprende i vincitori di un bando internazionale rivolto ad artisti in ogni declinazione delle arti – che ha visto la partecipazione di oltre cinquecento progetti – accanto alle creazioni e alle produzioni della Compagnia Dello Scompiglio, a incontri, mostre e spettacoli ospiti
programma:
Marcello Panni La Terra del Rimorso, per sette strumenti e voce recitante
Igor Stravinsky Histoire du soldat (versione di Peppe Servillo)
direttore, Fabio Maestri (nella foto)
voce recitante, Peppe Servillo
Ensemble Roma Sinfonietta: violino, Vincenzo Bolognese; contrabbasso, Massimo Ceccarelli; clarinetto, Luca Cipriano; fagotto, Marco Ciamacco; tromba, Andrea Di Mario; trombone, Luigino Leonardi; percussioni, Antonio Caggiano
Marcello Panni ha realizzato una serie di composizioni denominata Popsongs, nelle quali usa lo stesso strumentario dell’Histoire du soldat di Igor Stravinski. Nella prima parte del concerto vengono proposti quattro pezzi del suddetto ciclo raccolti sotto il titolo La Terra del Rimorso. Questi pezzi sono basati su melodie molto note del Salento ispirate ai tarantolati e alle antiche pratiche di guarigione. Accadeva che le “tarantate”, dopo essere state morse da uno di questi ragni, entravano in uno stato di confusione e agitazione o piombavano nella depressione, dal cui torpore si destavano solo al suono di una musica che le costringeva a ballare convulsamente, rotolandosi e contorcendosi per terra, arrampicandosi sui muri. Con ‘la pizzica’, mimando la danza della taranta, nella quale si identificavano per portarla allo sfinimento e alla morte, le donne, perdendo la propria identità, si potevano liberare dal veleno e guarire dal morso. Per liberare le “tarantate” dalla possessione demoniaca, i musicisti-terapeuti facevano ronda attorno alla vittima aggressiva ed isterica e impiegavano ore e ore per portare a termine il rituale, che si concludeva con la morte simbolica della taranta e la rinascita a nuova vita della donna.
Rinascita impossibile per Joseph, il soldato protagonista della celeberrima Histoire du soldat di Igor Stravinski, (1918), qui proposta nella versione di Peppe Servillo, che devastato dalla guerra, dopo aver venduto la sua anima al diavolo e nonostante il tentativo di tornare indietro nelle sue decisioni, non potrà evitare il suo atroce destino che lo condurrà alla morte.
La forza propulsiva dell’Histoire du Soldat è dimostrata dal gran numero di riletture che hanno accompagnato la sua fortuna novecentesca: le messinscena di Giorgio Strehler, Dario Fo, Roberto de Simone, Pier Paolo Pasolini, utilizzano il testo originale come trampolino di lancio per audaci sperimentazioni creative, quasi che l’Histoire du Soldat abbia rappresentato, per tutti questi artisti e anche per Peppe Servillo, un passaggio obbligato, un banco di prova per mettere a punto il loro personale linguaggio espressivo.
Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto da Cecilia Bertoni, prende vita nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di responsabilità. All’interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all’Azienda Agricola e alla Cucina Dello Scompiglio, opera l’omonima Associazione Culturale. L’Associazione dal 2007 crea, produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni; realizza residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone itinerari performatici all’aperto, visite guidate, lezioni Metodo Feldenkrais®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE). Una particolare attenzione è dedicata infine alle attività culturali per bambini e ragazzi, con rassegne teatrali, laboratori e campi estivi.
Addetta stampa Associazione Culturale Dello Scompiglio
Angelica D’Agliano