"Cuore improduttivo" di Davide Morelli
Oggi riproponiamo Davide Morelli, autore che già conoscete, presentandovi la poesia che dà il titolo alla sua raccolta di versicoli, così come definisce lui i suoi versi, quel “Cuore improduttivo” che a noi appare così ricco di pathos e così ampiamente produttivo da volerlo suggerire di nuovo. L’intimismo, di natura evidentemente pessimistica dell’autore, non scalfisce la profondità dei suoi versi, liberi di arrivare alla mente e al cuore di chi legge.
Oggi bisogna essere presentabili,
avere esperienza e avere una funzione.
Questo chiede la società.
Questo chiede il mondo.
Il mio cuore improduttivo
assomiglia sempre più
ad una fabbrica dismessa,
fallita, abbandonata
nel cui cortile è cresciuta
l‘erbaccia. La mia testa
è un guscio vuoto. Troppi sono
i cuori improduttivi. Troppe
le fabbriche abbandonate
e i negozi chiusi. Ma il mondo
continua imperterrito.
Miete altre vittime.
Celebra altri eroi.
Va avanti comunque
anche senza noi.
Davide Morelli