Diogene e la ragione
Attualissima poesia quella che presentiamo oggi con relativo disegno, un tripudio di colori, di Bruno Guidotti .
Con il suo lanternino e con un po’ di pane e un po’ di vino,
Diogene si mise in viaggio un bel mattino,
per capire la ragione dell’attuale grande confusione.
In solitaria, scalò la ripida del monte,
ed in cima stanco e senza fiato, sopra un montarozzo s’è sdrajato.
Ciò che dall’alto in basso vide di sicuro lo sorprese.
C’era gente d’ogni specie, dottori, politici, scienziati, e senatori.
Chi consigliava a destra, chi a sinistra, chi negava, chi asseriva,
chi sbraitava, chi scalciava, e chi ingiuriava,
tutti proclamando la propria infallibile opinione.
Esterrefatto ne chiese tosto la ragione.
Tale grande confusione gli fu detto, e confermato,
era dovuta ad un virus di nuova e moderna costruzione,
di made in Cina produzione.
Una bestiaccia fatta a palla e rossa de colore,
che ama spesso travestisse, per sfuggire alla sua caccia,
una specie de Fregoli, tanto pé’ capisse, per poi corpitte a li pormoni.
Allora bisogna stà in campana, stasse quatti quatti, fasse furbi.
Non rompemo li cialdoni ogni momento, non famo li sbruffoni,
l’offesi, i faciloni, i sapientoni, cercamo de sarvasse se potemo.
Stamose bboni, pensanno pure a li vecchietti e a li bambini,
che rappresentano il passato che ci insegna, e l’avvenire de sto mondo malandato.