L’angolo della poesia: “Il mio cuore” di Katia Sebastiani
Cari lettori,
oggi con il nostro appuntamento de L’angolo della Poesia, vi presentiamo un verso molto particolare, che definirei anticonvenzionale e che arriva subito al cuore e alla mente di chi legge. Questa poesia, scritta da Katia Sebastiani, è tratta dalla raccolta Convivenze , la pubblicazione che per il momento ha avuto una tiratura limitata di venti copie, firmate e numerate dagli autori. Il piccolo libro da cui è tratto questo testo ha la particolarità di presentare le poesie stampate su carta semitrasparente, permettendo di leggere i testi e allo stesso tempo di intravedere le immagini. Due letture separate ma unite allo stesso tempo, questo era il volere degli autori. Noi, qui vi presentiamo una lettura che definiremo “standard” ma speriamo sia di vostro gradimento. Prima di presentarvi i versi de “Il Mio Cuore” vi parleremo un po’ dell’autrice.
Katia Sebastiani è una giornalista nata nel 1971 a Camaiore di Lucca e vive nel paese di Boveglio. Fin dall’adolescenza ha scritto pagine di diario. L’incontro con la scrittura creativa è avvenuto a metà degli anni Novanta, frequentando un laboratorio condotto dallo scrittore Julio Monteiro Martins a Lucca. Ha partecipato ad alcuni premi ed ha continuato a frequentare laboratori di poesia con autori come Valerio Magrelli, Mia Lecomte, Rosaria Lo Russo e Davide Rondoni. Suoi testi sono apparsi su alcune riviste on-line (Sagarana, Poesia, Palavrarte) e non (Semicerchio, Le voci della luna, Capoverso), all’interno delle antologie “L’apparecchio di Junior” (Zona editrice), “Nodo sottile 3” (Crocetti editore), “Ospite d’onore. Della Terra” (AA.VV. per Subway- Juke Box Letterario 2006) e “Subway. Poeti italiani underground” (Gruppo editoriale il Saggiatore, a cura di Davide Rondoni). Ha recentemente pubblicato la sua prima raccolta, “Sagra di Addio”, per le edizioni LietoColle. Per la rivista on line Sagarana ha curato le interviste al poeta fiorentino Paolo Maccari e ad Alda Merini.
Potrei gettarlo tra le pietre incatramate
che bloccano la rotaia.
Potrei affogarlo in un bicchiere di gazzosa,
o spappolarlo contro
una giornata tersa.
Purché si muova purché
torni a mostrare il suo essere rosso
per elezione.
E la smetta di mandare sorrisi
cortesemente a chi siede di fronte
Giusy Chiello
Redattrice- giusy.chiello@ilmiogiornale.org
Molto bella la poesia, semplice ed efficace.