A breve in uscita la silloge di poesie: “Il cammino dei di-Versi” di Francesco Augello

Uscirà tra poche settimane Il cammino dei di-Versi, una silloge di poesie composta da Francesco Augello, una raccolta poetica, partorita dentro quella designata “Capitale della Cultura per il 2025”, Agrigento, nella quale il pensiero del poeta va nella direzione del senso di giustizia, forse per le profonde aberrazioni percepite in un momento in cui il paese intero si tinge di incertezze, spesso di quelle ingiustizie che si assommano e non cessano, talvolta per l’umano agire, altre, forse, come segno di “ribellione” della natura stessa che spesso portano l’uomo a chiudersi in se stesso, ma come è già avvenuto nel corso di tanti infausti eventi che la storia ci narra, l’essere, colui che per sua natura dovrebbe sempre percorrere la strada dei giusti, non si perde d’animo, cercando di fronteggiare, pur anche vestendo i propri pensieri d’utopistico desiderio, l’illegale, ciò che induce a deviare, spesso insito nella natura di taluni, nel doppio o molteplice volto dell’umano.

Una raccolta illustrata che trascina il lettore all’interno di una incalzante e dinamica riflessione, non scontata, con versi sempre calibrati, sottili, pungenti, in cui aleggia quell’ironia socratica, quasi un voler mettere in difficoltà la coscienza del singolo, per condurlo a disfarsi, qualora ce ne fosse di bisogno, delle proprie polverose convinzioni; una poesia, leggendola, che si fa dialogo interiore, dove anche la rima diventa “affilata”.

La cura nello scegliere la composizione numerica della silloge, trenta, si palesa, da un lato, in quell’esaltare quella sottile distinzione tra “assenza di valore”, lo zero, o valori che spesso distinguiamo nella società postmoderna, e quel “nulla si può dire”, ma che a volte diventa, fortunatamente, un “si deve dire”; proprio come lo zero matematico che va distinto da quell’ “assenza di valore”, poiché trattasi di concetti distinti, è che è, sì, valore!

Ed è contro quel “nulla si può dire” che incede il “cammino dei di-Versi” in un sentire interiore, in quelle parole che hanno nel continuum poetico la forza e la caparbietà di guardare alla realtà, ponendo una riflessione sugli elementi, sulle cose deteriorate del vivere, dei ricordi, di quel dover essere un grido silente che si fonde e si risolve in forme mentali che donano alla composizione il suono di chi si ribella alla staticità delle cose stesse. Un invito a resistere, alla pari di quella caldeggiata lettura di ogni verso, senza che il lettore fugga a gambe levate, in un tempo in cui si tende a fuggire da ogni cosa e che si consuma rapidamente.

Amaramente ironico e cinico, il poeta si esprime con una voce che osa dire, a chi legge, il vero, ciò che i poeti si sono affannati a smontare e rimontare, in ogni tempo, quel vero che solo i poeti possiedono.

Sono versi che appaiono, nei loro giochi linguistici, efficaci proprio per quell’incastro di lezioni che suonano come sententiae, ma che al tempo stesso definiscono, nel loro insieme, gli ingredienti stilistici che danno sapore all’intera raccolta che inducono il lettore ad una lettura diligente, concedendogli il tempo per smarrirsi dentro quei contorni del presente, per trapiantare le sensazioni colte dentro una dimensione perpetua della riflessione condivisa. Sta al lettore, alla sua personale sensibilità, immergersi in quel dipinto di meditazioni ed essenze, custodendone il valore di quel simbolismo che valica gli argini della certezza temporale e spaziale, per giungere con coraggio a ciò che il tempo stesso ha assorbito, offuscando l’ovvietà delle cose.

È da rilevare come questa raccolta esca per i tipi di Dialoghi, una delle sette case editrici del gruppo editoriale viterbese Utterson.

Il cammino dei di-Versi è un libro che lega alcune poesie oltre che ad alcuni aforismi dello stesso autore, alle pitture dell’artista Maria Teresa Geraci. Pitture che anticipano ed esplorano talune composizioni del poeta, in un viaggio artistico che si snoda in una varietà di stili, riflettendo la duttilità e la profondità della visione del poeta e dell’artista pittrice. Già nell’incipit al cammino dei di-Versi di Gianluca Melilli, che ha dato voce ad alcuni versi del poeta, secondo un suo personale stile di lettura, si avverte quella “dimensione così intima e particolare, da diventare una esperienza del tutto soggettiva” come avvisa, in prefazione dell’opera, il medicartista Salvatore Nocera Bracco, il quale riferendosi ad Andrea Zanzotto, poeta, italianista e partigiano italiano, accosta le poesie di Francesco Augello, il suo stile al dire di Zanzotto: “Provavo qualcosa di infinitamente dolce ascoltando cantilene, filastrocche, strofette, non in quanto cantate, ma in quanto pronunciate o anche semplicemente dette, in relazione a un’armonia legata proprio al funzionamento stesso del linguaggio, al suo canto interno” o, ancora, riferendosi a Gaetano Testa “uno dei fautori dell’ormai mitico Gruppo ‘63, l’avanguardia, anzi: la neo-avanguardia poetico-letteraria che negli anni 60, a partire da Palermo, “contestava” la forma classica e oggi potremmo dire “generalista” della letteratura – “La necessità di rifiutare la produzione della merce letteraria” (Edoardo Sanguineti) – per proporre nuovi itinerari e sperimentazioni di altro profilo”.

Biografia autore:

Francesco Augello (Agrigento, 1973), docente, psicopedagogista, saggista, aforista, è profondamente attento alla ricerca accademica e alle tematiche socio-psicoeducative. È consulente tecnico per il Tribunale di Agrigento, noto per la sua attenzione ai fenomeni di abuso su minori e adulti, e per la sensibilità nello studio di tematiche che afferiscono il mondo della disabilità e dell’handicap. In qualità di saggista collabora dal 2004 con editori e riviste scientifiche nazionali.

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