A Lucca “Trasparenze solari”, retrospettiva su Francesco Fanelli
La struggente magia del paesaggio nelle tele di Fanelli, da Torre del Lago a Viareggio
La Fondazione Banca del Monte di Lucca offre alla città la prima personale dedicata a Francesco Fanelli, storico amico di Giacomo Puccini
Al via “Trasparenze solari”: grande retrospettiva sull’artista del Club della Bohème
Ingresso Libero
La struggente magia del paesaggio nelle tele di Francesco Fanelli, da Torre del Lago a Viareggio. La Fondazione Banca del Monte di Lucca offre alla città “Trasparenze solari”, la prima personale dedicata al grande artista livornese (1869-1924), allievo dell’Istituto d’Arte Passaglia di Lucca e poi di Giovanni Fattori, che ha fatto parte del gruppo di artisti vicini a Giacomo Puccini e che ha partecipato attivamente al dibattito intorno alla moderna pittura toscana. Dall’1 al 30 settembre, nelle sale espositive del palazzo della Fondazione al numero 7 di piazza San Martino (centro storico), tutti gli appassionati dell’arte potranno ammirare gli struggenti paesaggi ritratti nelle 42 opere esposte nella mostra, curata da Giovanna e Filippo Bacci di Capaci.
La grande retrospettiva è stata presentata questa mattina (sabato 1 settembre) durante una conferenza stampa a cui sono intervenuti Giampaolo Frizzi, componente della Commissione Cultura della Fondazione Banca del Monte di Lucca, che ha portato i saluti del presidente Alberto Del Carlo, il critico d’arte Marco Palamidessi, che fa parte dello staff tecnico scientifico della Fondazione, i curatori Filippo e Giovanna Bacci di Capaci e Umberto Sereni, autore di uno dei saggi introduttivi del catalogo della mostra, edito da Maria Pacini Fazzi.
Come hanno ricordato i curatori nel corso della presentazione alla stampa, Francesco Fanelli entrò nell’orbita di Silvestro Lega partecipando alle riunioni della trattoria del Volturno a Firenze, dove si dibatteva sulla necessità di mutare la “macchia” in senso impressionista. Frequentò i corsi tenuti da Giovanni Fattori alla Scuola libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, insieme all’amico Ferruccio Pagni, grazie al quale scoprì Torre del Lago, dove ben presto si stabilì e dove divenne uno dei fondatori del Club della Bohème, confraternita artistico-musicale, venatoria e ludica. Il paesaggio lacustre e i colori suggestivi della costa tirrenica rappresentarono la primaria fonte di ispirazione per le tele di Fanelli.
Verso la fine del secolo realizzò le decorazioni a tempera per la Villa Orlando a Torre del Lago e per la Villa Ginori alla Piaggetta, combinando abilmente il repertorio naturalistico del luogo con i motivi floreali e Liberty. Dopo la partenza di Ferruccio Pagni per l’Argentina e il progressivo declino dell’ambiente bohèmien, il pittore si trasferì a Viareggio, dove fu tra i fondatori dei cenacoli culturali Gianni Schicchi (1919) e l’Accademia degli Zeteti e dove conobbe, fra gli altri, il pittore tunisino Moses Levy, lo scrittore seravezzino Enrico Pea ed il poeta casertano Elpidio Jenco.
“Un clima culturale di grande fermento, quello tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento in Lucchesia, – ha spiegato Sereni ‒ dove il paesaggio, da Torre del Lago alla Garfagnana, ha affascinato artisti come Francesco Fanelli, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Gabriele D’Annunzio, tutti uniti da un’intensa comunità emozionale, da un’idea dell’arte come impegno sociale e civile che celebra la bellezza e la conserva per le generazioni future. È quindi da sottolineare il merito della Fondazione Banca del Monte di Lucca – ha aggiunto ‒ che oggi offre alla città l’occasione di avvicinarsi non solo a un grande artista, ma a un capitolo fondamentale dell’arte e della cultura della nostra terra che merita di essere valorizzato. L’augurio è che questa mostra costituisca un primo passo in questa direzione.”
“Alle sue innegabili capacità di fine e sensibile disegnatore – ha detto Palamidessi ‒, valorizzate dall’apporto di tenere accordature cromatiche, Fanelli accompagnò sempre una sensibilità pittorica in grado di vivacizzarsi e di esprimersi in immagini intense e suggestive, definite intorno ad una tavolozza calibrata, ricca d’accordature quasi opalescenti. In gran parte delle sue prove pittoriche si avverte una grande passione per gli effetti soleggiati, che cercò di rendere con acuta sensibilità, dedicando, negli esiti, una cura e una verifica particolare nella corrispondenza fra i valori luministici e quelli cromatici.”
La mostra si inserisce in un calendario ricco di esposizioni artistiche di rilievo che la Fondazione BML offre alla città nel corso del 2012. Dal 6 al 21 ottobre sarà la volta di Daniela Giovannetti. A chiudere il calendario saranno Alessandro Tofanelli, tra i maggiori esponenti del paesaggismo metafisico contemporaneo e artista di fama internazionale, che esporrà dal 28 ottobre all’11 novembre, e i fotografi dell’EPEA – European Photography Exhibition Award (25 novembre 2012 – 6 gennaio 2013) con l’importante mostra fotografica itinerante che coinvolge Italia, Norvegia, Portogallo e Germania e di cui la Fondazione BML è tra gli enti promotori.
La mostra, che inaugura oggi pomeriggio (sabato 1 settembre) alle 18, resta aperta fino al 30 settembre a ingresso libero e con il seguente orario: dal lunedì al venerdì 15,30-19,30; sabato e domenica 10-13, 15,30-19,30. Per informazioni: www.fondazionebmluccaeventi.it; info@fondazionebmluccaeventi.it.
FRANCESCO FANELLI (Livorno 1869-Bagno a Ripoli (FI) 1924)
Nota biografica
Il primo approccio con l’arte per Francesco Fanelli avviene nell’Istituto di Belle Arti di Lucca (attuale Istituto A. Passaglia) che frequenta dal 1882 al 1887. Dal 1892 Fanelli è iscritto al corso di Giovanni Fattori alla Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove incontra, quali compagni di studi, Angiolo Tommasi, Ferruccio Pagni e Giorgio Kienerk che diventeranno suoi amici fraterni. A Firenze, il pittore entra nell’orbita di Silvestro Lega e partecipa alle riunioni del vivace ambiente artistico della trattoria del Volturno, insieme agli altri giovani pittori dibattuti tra lo studio del vero e l’attrazione per le novità impressioniste. Seguendo l’amico Ferruccio Pagni, nel 1893 si stabilisce a Torre del Lago dove vive a stretto contatto con la natura e dipinge dal vero il paesaggio lacustre. Qualche anno più tardi, mentre Giacomo Puccini sta creando La Bohème, Fanelli è tra i soci fondatori, insieme al Maestro, a Pagni, ai fratelli Tommasi e a Gambogi del Club La Bohème, confraternita artistico – musicale, venatoria e ludica. Sul finire del secolo e poi nel 1900 Fanelli realizza le decorazioni a tempera per la Villa Orlando a Torre del Lago e per la Villa Ginori alla Piaggetta, combinando con abilità il repertorio naturalistico e i motivi floreali e Liberty. Intorno al 1904, quando l’amico Pagni emigra in Sud America, Fanelli lascia Torre e si trasferisce a Viareggio dove abita in un capanno-studio in riva al mare, che lo ispirerà per nuove opere che avranno perlopiù titoli concernenti la vita viareggina, la spiaggia e la darsena. Tra i fondatori dei cenacoli culturali Gianni Schicchi (1919) e l’Accademia degli Zeteti che vivacizzano la vita viareggina, Fanelli stringe amicizia con Enrico Pea e Elpidio Jenco. Morirà il 16 luglio 1924 a Bagno a Ripoli.