A proposito di Cagliari Capitale della Cultura

primo piano di Gaetano MarinoPerdonatemi, so che per alcuni potrebbe sembrare imbarazzante o inopportuno, per altri sconveniente, inadeguato e d’intralcio ai loro progetti e ambizioni (che ritengo comunque legittimi) ma in questo momento, o in questo periodo di indigenza personale, è difficile per me e per tanti altri come me, che stiamo spalmati nelle strade e nelle piazze ad imbonire la gente e gli amici, nel tentativo di raccattare e/o  “piazzare” qualche cd o storia, pur di riuscire a portare a casa almeno l’indispensabile per sopravvivere, ma soprattutto, lo si fa perché la povertà non rimanga davvero l’unica carezza; Beh è difficile non sentirsi inadeguato, indifferente e forse pure umiliato nell’apprezzare un bel progetto come “Cagliari Capitale della Cultura”, a prescindere. Quando non sai dove prendere pane (e chi mi conosce e visto sa che non scherzo) l’unica cosa che pensi è: possibile che si sia così indifferenti? Ma lo dico davvero con il cuore in mano, senza rabbia né acrimonia. Io e altri colleghi abbiamo donato con orgoglio e valore, credo, gli anni più importanti della nostra vita allo spettacolo e alla cultura di questa città, l’elenco si perde, e nonostante tutto ci vediamo ricambiati con indifferenza da chi sa che basterebbe anche solo un piatto caldo per levarsi di torno il nostro fastidioso ronzio. No, non ci riesco ad apprezzare altro in questo momento, mi si comprenda. Sento solo una grande umiliazione al cospetto di una certa ingordigia politica e non solo. E domani si esce per antiche strade a far i saltimbanchi, sempre più felici e orgogliosi di questa scelta, con il sorriso e la gioia nel cuore e nell’abbraccio degli amici a cui non abbiamo niente da spiegare. Ma chi deve riflettere e guardarsi dentro lo faccia presto, almeno per la sua coscienza, che credo gli sia ancora vicina, ne sono sicuro.

Un caro abbraccio

Gaetano Marino

 

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