A Quartu Sant’Elena (CA) la rassegna teatrale “Parole nel tempo”

PAROLE NEL TEMPO

teatro rassegna – Houdini Theatre

Via De Gasperi, 48 Quartu Sant’Elena

 

Traduzione di Patrizia Mureddu

Messa in voce, musiche e drammaturgia del suono di Gaetano Marino

 

in collaborazione con

Università di Cagliari – Facoltà di Studi Umanistici

Dipartimento di Filologia Letteratura Linguistica

Associazione culturale Aula39

 

domenica 1 dicembre 2013  – ore 19

ILIADE – LIBRO XXII – Achille . Ettore

Omero

 

domenica 8 dicembre 2013 – ore 19

E RAGIONAR D’AMORE

Rileggendo il Simposio di Platone

 

domenica 15 dicembre 2013 – ore 19

QUANDO LA DONNA E’ UNA DEA

Intrighi e amori sull’Olimpo e dintorni

 

 

INGRESSO A CAPPELLO

 

ILIADE – LIBRO XXII

Achille . Ettore

Omero

Traduzione di Patrizia Mureddu

Messa in voce, musiche e drammaturgia del suono di Gaetano Marino

 

Presentazione

L’Iliade racconta di un evento reale, la guerra di Troia, che si concluderà con la distruzione della città per opera di una confederazione di popoli greci, forse l’ultima grande impresa prima della fine dei regni micenei, databile intorno al 1100 a.C. Sicuramente, in quegli anni non esistevano un alfabeto o dei materiali scrittori adeguati per registrare un testo poetico così lungo e complesso: per molto tempo, perciò, i fatti che diventeranno il nucleo del poema – tra i quali dovette avere un posto importante l’episodio cruciale dello scontro tra i ‘campioni’ dei due eserciti nemici, Achille ed Ettore – vennero raccontati e tramandati oralmente. Nel corso di questo processo di elaborazione, durato almeno tre secoli, si deve collocare l’attività di quel grande aedo di nome Omero che fu, secondo gli antichi, l’autore dei due grandi poemi.  Radici tanto oscure e remote nel tempo spiegano perché il mondo che essi raccontano (e lo stesso modo di raccontarlo) ci può apparire estraneo, misterioso, duro. Ma proprio in questa diversità risiede gran parte del fascino di queste opere straordinarie, che hanno finito per rappresentare il principio ed il fondamento di tutta la nostra storia letteraria. La traduzione – integrale – del libro XXII dell’Iliade vuole fare i conti con questa realtà, a partire dal verso adottato, simile, per conformazione metrica ed estensione, a quello ‘canonico’ dell’epica greca e poi latina: l’esametro dattilico. Ripetizioni, uso sovrabbondante di epiteti, scelte lessicali rare o banali, digressioni, similitudini, tutto è stato fatto ‘transitare’, nei limiti del possibile, nel testo italiano: perché l’ascoltatore possa avere un’idea, anche se inevitabilmente parziale, del grado di suggestione e di coinvolgimento emotivo che la recitazione dei rapsodi era in grado di esercitare sul pubblico del tempo.

 

***

 

E RAGIONAR D’AMORE

Rileggendo il Simposio di Platone

traduzione di Patrizia Mureddu

lettura teatrale a cura di Gaetano Marino

 

Nella Grecia arcaica e classica il simposio era un momento importante di incontro tra gli esponenti di uno stesso gruppo sociale e politico: nel bere assieme si rinsaldavano i legami di amicizia e di partito, si componevano liriche o si cantavano i poeti più celebri, si conversava, si scherzava, si amoreggiava.

Platone ci descrive un simposio di stampo tradizionale, ma reso unico dalla presenza di Socrate. L’ambientazione è a casa del giovane tragediografo Agatone, che ha conseguito il giorno prima la vittoria al festival teatrale delle Dionisie, e completa i festeggiamenti pubblici con una cena tra pochi intimi, di cui Socrate sarà l’ospite d’onore.

L’intrattenimento raffinato di questa serata d’eccezione sarà costituito da una serie di encomi su Amore: a turno, tutti i commensali si cimenteranno in un discorso di lode, fino a che Socrate, riferendo l’insegnamento ricevuto dalla sacerdotessa Diotima, raggiungerà le vette più alte del lirismo e della filosofia. Ma Platone si diverte a rappresentarci uno per uno tutti i personaggi presenti (il giovane Fedro, il politico Pausania, il medico Erissimaco, il poeta comico Aristofane, lo stesso Agatone) riproducendone attraverso il modo di parlare il carattere e la posizione sociale.

Tutto si svolge con le regole della più elegante buona educazione, finché sulla scena irrompe Alcibiade ubriaco…

 

***

 

Quando la donna è una dea.

Intrighi e amori sull’Olimpo e dintorni

1) Omero Iliade XIV vv. 153-360

2) Apollonio Rodio Argonautiche III vv. 1-160

3) Teocrito Il Ciclope

Traduzione di Patrizia Mureddu

Lettura teatrale a cura di Gaetano Marino

 

I tre brani, accomunati dal tema della presenza femminile e dell’amore, intendono mettere a confronto due modi diversi di intendere il mito e la stessa poesia: alla semplice ed arcana bellezza del mondo evocato da Omero si contrappongono le studiate scelte espressive e narrative dei due poeti-filologi alessandrini, che giocano con il modello, evocandolo o rovesciandolo.

La traduzione in endecasillabi sciolti, che vuole dare conto della dimensione fortemente poetica degli originali, cerca di fare transitare nel testo italiano alcune caratteristiche stilistiche (uso della ripetizione formulare nel testo omerico; arte allusiva e divertito distacco in Apollonio e Teocrito) dei testi di partenza.

 

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