A TORINO LE CONFERENZE SULLA PREVENZIONE A CURA DELLA ASSOCIAZIONE “PIÙ VITA IN SALUTE”

Una sana e corretta alimentazione per prevenire importanti patologie, e suggerimenti utili per le prestazioni di primo soccorso in caso di malore improvviso. Se ne è parlato al Molecular Biotechnology Center di Torino

di Ernesto Bodini (giornalista scientifico)

Dr. G. Guidi

Le prime due conferenze in programma lunedì 8 novembre hanno avuto per tema Cuore mediterraneo a cura del dott. Guidalberto Guidi (cardiologo e specialista in Medicina dello Sport), e Le manovre di primo soccorso nel malore improvviso a cura di Giovanni Labate (infermiere professionale, docente e formatore nei corsi di Basic Life Support and Defibrillation). Non si poteva che riprendere questi incontri in cui è coinvolta la sana alimentazione anche per il buon funzionamento dell’attività cardiovascolare, considerando il fatto che si va incontro all’allungamento della vita media soprattutto in Italia; ma c’è il divario  tra salute ed età: con l’aumento di quest’ultima si assiste a minore salute in quanto più malattie e minor stato di benessere. «In merito al binomio salute del cuore e alimentazione – ha precisato il clinico – si assiste all’incremento della malattie cardiovascolari come l’ipertensione, l’obesità, il diabete, etc., condizioni associate a disordini alimentari; pertanto l’obiettivo principale è prevenire danni maggiori come quelli cerebrovascolari (ictus), e agire sulla qualità e la durata della vita. Per vivere bene e a lungo sono tre le regole fondamentali: non fumare, svolgere un’attività fisica moderata e regolare, mangiare in modo equilibrato per mantenere un peso corporeo ideale. Paradossalmente, nei casi di eccesso alimentare ci si ammala di più contraendo il diabete e l’ipertensione arteriosa e, le malattie cardiovascolari, sono tuttora la prima causa di morte e di invalidità nel mondo occidentale». Attualmente sono disponibili molte risorse umane che vengono impiegate nella ricerca per le patologie cardiovascolari, ma ben poche le risorse per la prevenzione delle stesse che necessitano un approccio più consapevole da parte della popolazione e del personale medico. In Italia, secondo stime recenti, la spesa per la prevenzione è molto modesta nella misura dello 0,5% del bilancio sanitario; quindi, ben venga la divulgazione estesa di questi concetti a tutte le fasce di età. Parimenti, l’OMS sostiene che adottando un adeguato stile di vita metà dei decessi si potrebbero evitare; di conseguenza si possono prevenire ipertensione, ischemia, infarto, aneurismi, insufficienza renale, etc. Ma la nostra attenzione deve prendere in considerazione l’attività cardiaca, che può “alterarsi” a causa di una scorretta ed incontrollata alimentazione. «Se si mantengono  pervie le carotidi, ossia non ostruite da placche – ha spiegato il relatore – significa avere sane le arterie e le vene delle altre parti del corpo, in caso contrario si possono manifestare aneurismi, trombosi (formazione di coaguli nel sangue), ictus, aterosclerosi quale principale causa di morbilità e mortalità nei Paesi sviluppati. Inoltre, anche l’eccesso di colesterolo danneggia i vasi e gli organi interni favorendo, appunto, l’aterosclerosi. Quest’ultima condizione è una malattia sociale  che interessa 5 milioni di persone, e in Italia l’11% della popolazione». È quindi il caso di ribadire che obesità, ipertensione e diabete (oltre ai tumori e alle malattie neurodegenerative) sono le principali patologie della nostra epoca, fattori di rischio importanti che causano milioni di decessi; e uno stile di vita che comprenda assunzione di minori calorie e più attività fisica, sono comportamenti che contribuiscono a prevenire se non a sconfiggere queste importanti patologie. «Ma anche il sovrappesso – ha concluso il dott. Guidi – va tenuto sotto controllo in quanto può favorire le malattie cardiovascolari; a questo riguardo l’OMS stima che il 20-25% della popolazione (compresa quella pediatrica) che vive nei Paesi industrializzati è affetto da obesità. Ed è anche per queste ragioni che la cosiddetta dieta mediterranea (un modello nutrizionale che dispone di una certa varietà di alimenti, ndr) è considerata protettiva del nostro organismo, allontanando lo spettro delle patologie sinora descritte».

Da sin.: dr. G. Guidi- E. Bodini- G. Labate- dr. R. Rey

Non sono molto frequenti, e forse nemmeno troppo rari, i casi che necessitano di un soccorso immediato specie se si è colti da un malore improvviso. Una realtà che è stata illustrata dall’infermiere di provata esperienza Giovanni Labate che, con l’ausilio di diapositive, ha spiegato alcune sequenze di primo soccorso, con particolare riguardo alle modalità e comportamento iniziale da parte dell’operatore, seguendo le indicazioni delle relative Linee Guida ERC 2020 per Covid-19. L’esposizione era in linea con gli obiettivi del corso per gli operatori sanitari,  al fine di essere in grado di valutare correttamente le condizioni di una persona non cosciente, attivare il sistema di emergenza fornendo le informazioni necessarie, eseguire una rianimazione cardiopolmonare efficace, utilizzare un defibrillatore semiautomatico esterno in sicurezza, posizionare correttamente la persona cosciente, ma che respira autonomamente, e mettere in pratica le manovre di disostruzione delle vie aeree. «Per quanto riguarda l’epidemiologia – ha ricordato – la morte cardiaca improvvisa colpisce 1 persona su 1.000 ogni anno; dopo i primi 4 minuti si hanno danni irreversibili, l’utilizzo di un defibrillatore entro i primi 2 minuti triplica la possibilità di sopravvivenza. Ovviamente, è importante una efficace manovra di rianimazione cardioplmonare (RCP). Quindi la cosiddetta “catena della sopravvivenza è data dal rapido riconoscimento della situazione e chiamata dei soccorsi, l’immediata RCP, defibrillazione precoce e le cure avanzate del caso. “Ma per soccorrere la vittima è indispensabile valutare la sicurezza per il soccorritore, la vittima stessa e gli astanti, avendo nel contempo l’accortezza di disporre il necessario». Il relatore ha proseguito con la dimostrazione grafica di alcuni esempi, ossia nel valutare lo stato di coscienza dell’infortunato e il suo tipo di respiro, e quindi chiamare il servizio di urgenza-emergenza (112-118). «All’occorrenza – ha aggiunto – intervenire nel frattempo attuando il massaggio cardiaco con le opportune modalità; mentre la respirazione “bocca a bocca” non è consigliata su persone non conosciute… soprattutto nell’attuale era Covid-19». Particolare riferimento è stato fatto nel caso dell’arresto cardiaco in età pediatrica, esponendo determinate metodiche, come pure al soccorso del lattante per la cui ventilazione si attua una più appropriata procedura. Non meno importanti le manovre per la disostruzione attuando la ben nota manovra di Heimlich in caso di ostruzione delle vie aeree, al fine di prevenire il rischio di soffocamento. Una relazione tecnico-pratica di non semplice comprensione se non recepita visivamente; ma in ogni caso è servita a far conoscere che a tutt’oggi gli interventi di emergenza ad opera dei sanitari sono sempre efficienti e tecnicamente dotati.

Foto di Giovanni Bresciani

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