A tu per tu con gli artisti di “Giallo carta …” – seconda parte

(segue)

Ecco il seguito della nostra chiacchierata con gli artisti sardi Anna Maria Pisano e Fabrizio Antonio Ibba, che hanno allestito, a Cagliari, l’esposizione Giallo carta, cornici vintage, bianco Natale.

Ritenete che anche il mercato dell’arte abbia subito il contraccolpo della difficile congiuntura economica?

Anna: Sì, naturalmente ne è influenzato, però, paradossalmente, anche se non è un fenomeno molto visibile, la crisi economica sta generando un riavvicinamento verso l’arte. Chiaramente l’artista già affermato non registra un calo dei guadagni, mentre quelli meno noti incontrano delle difficoltà, tuttavia, il pubblico sta mostrando oggi più interesse per l’arte. Insomma, il tornaconto economico per l’artista è basso, ma l’attenzione verso il suo lavoro è maggiore, forse perché le persone – rispetto a prima – non sono più così distratte da altri impegni e interessi superficiali.

A proposito di profitti, anzi, di “non profitti”: voi che da anni lavorate nel no profit e che attualmente siete soci dell’ente di promozione sociale “Il granello di sale”, pensate che il cosiddetto terzo settore sopravviverà al ridimensionamento di risorse ed agevolazioni pubbliche?

Anna: Sarà dura ma credo di sì, perché in questo momento vedo che la nostra società sta prendendo due direzioni: una verso il disfacimento totale (parlerei di decomposizione, usando il linguaggio della chimica) e l’altra verso la costruzione di qualcosa (la sintesi, per restare nel campo scientifico). In superficie, la società si mostra indifferente, ma nel sottosuolo persistono i valori profondi, come il saper aiutare gli altri e scambiarsi qualcosa senza lucrare.

In chiusura di questa chiacchierata, che ne dite di fare un augurio per il nuovo anno ai nostri lettori?

Anna: Ma certo! Subito, senza riflettere, auguro a tutti coraggio. Coraggio per denunciare ed osservare senza veli, ma anche per agire. È urgente la necessità di cambiare questo stato di cose, ma in tutti – in me per prima – è forte la tendenza a lasciare tutto com’è, con la convinzione che tanto niente può cambiare. Quindi mi auguro che saranno sempre più numerosi quelli capaci di dire “no, così non va bene!”. Secondo me, comunque, è solo questione di tempo e ci arriveremo, perché l’umanità ha già intrapreso questa strada: deve solo mettere da parte le sue tante paure, compresa quella dell’altro.

Se questi due artisti vi hanno incuriosito, potete ancora visitare l’esposizione, presso l’atelier di via Lamarmora n. 54: c’è tempo fino al 7 gennaio 2011.


Orari di apertura al pubblico:

–         mattina ore 10.30 – 13.00;

–         sera ore 16.00 – 20.00.

Per informazioni:

–        Anna Maria Pisano, cell. 348 7769887, e-mail pisanoannamar@tiscali.it

–        Fabrizio Antonio Ibba, cell. 340 2388723, e-mail ibba.fabrizio@tiscali.it

Marcella Onnis

Redattrice – marcella.onnis@ilmiogiornale.org

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