SHAME!
Il 2014 è entrato nelle nostre vite portando gli auguri di amici, parenti, vicini di casa, colleghi e conoscenti. Molti di voi avranno brindato sotto il vischio, perché porta fortuna lo sappiamo tutti, altri intorno ad una tavola imbandita o più semplicemente con una fetta di pandoro in mano e un po’ di vino. Forse alcuni sono andati a dormire presto, o altri hanno lavorato, altri ancora hanno continuato il servizio di volontariato che portano avanti ogni giorno e il brindisi l’avranno fatto oggi, a casa. Chi ancora la casa ce l’ha ed un lavoro che permetta di sopravvivere. E gli altri? I senzatetto, i nuovi poveri, i disoccupati, le prostitute, le ragazze madri, i piccoli sfruttati da organizzazioni criminali? Per non parlare dei bambini colpiti dalle bombe di Assad, in una guerra che ormai non fa più notizia perché l’orrore è quotidiano, di quelli che fanno i soldati, o delle spose bambine, o peggio ancora di quelli che servono l’industria sempre più in espansione dell’espianto degli organi o per gli snuff movie, film pedopornografici, dove le piccole vittime vengono torturate e uccise davvero.
E allora? Vi chiederete. Noi vi auguriamo un anno di SHAME che, come sapete, in inglese vuol dire: Vergogna- Obbrobio- Disonore. Siamo impazziti? No! Se riusciamo a provare questi sentimenti, se riusciamo ancora a stupirci, e non ci abituiamo all’orrore, se riusciamo ancora ad indignarci di fronte alle ingiustizie, alle guerre, alla iniqua divisione delle risorse del nostro pianeta, se ci arrabbiamo di fronte alla fame dei nostri simili e con le nostre forze, pur nella nostra piccola porzione di mondo, ci diamo da fare per prenderci cura degli altri, allora possiamo chiamarci uomini. Vi lasciamo alla splendida canzone degli U2 “One love” con relativo video.
Ricordandovi che la nostra associazione, Il granello di sale, editore di questo giornale online, oggi nella sua casa alloggio, che vedete nella foto, ospita una giovane donna africana con il suo bambino di 16 mesi, oltre alla anziana signora che ormai da due anni vive lì. Aiutateci ad aiutarle! (F.L.)
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