ANGELICHE PRESENZE PER LA NOSTRA TUTELA FISICA E SPIRITUALE
di Ernesto Bodini (giornalista scientifico)
Da tempo memorabile durante il corso della nostra esistenza chi non ha avvertito una sorta di presenza, o sensazione della stessa, di quella “figura” che definiamo Angelo Custode? Una guida soprannaturale preposta a vegliare sul nostro cammino quotidiano alla quale ci rivolgiamo, un po’ credenti e un po’ titubanti, quando ci accorgiamo di essere in pericolo E in condizioni di particolari necessità… Nei Paesi dove la tradizione cattolica è più radicata solitamente si invoca il proprio Santo protettore e il ricorrere ad un “ulteriore” aiuto quale può essere quello dell’Angelo Custode, significa possedere una fede che non ha limiti ma credere di poter confidare in una angelica presenza nei momenti di pericolo o di abbandono è un qualcosa che, a mio avviso, va ancora al di là del proprio credo. Ma forse non tutti sanno, però, che gli angeli non sono una prerogativa del Cristianesimo in ragione del fatto che questi “messaggeri” inviati dal Divino, erano considerati tali dagli antichi, meglio definiti intermediari fra la divinità e l’uomo nella religione nell’antica Grecia e nell’ebraismo. Infatti, dall’immaginario ebraico nacque l’idea dell’angelo con sembianze umane maschili e dalla contaminazione con l’arte mesopotamica gli vennero aggiunte le celebri ali, dettaglio molto considerato dall’iconografia dei secoli che seguirono. Gli angeli ebbero ampio spazio nella Bibbia ma informazioni più dettagliate si rilevano in un’opera del V secolo d.C. di Dionigi l’Areopagita, ossia la “De coelesti Hierarchia”, che cita nove ordini angelici divisi in tre cori: del primo fanno parte Serafini, Cherubini e Troni, del secondo Dominazioni, Virtù e Potestà e dell’ultimo Principati, Arcangeli e Angeli, ognuno con una specifica mansione. Ma va precisato che la Chiesa pare non abbia mai confermato questa fonte e, ciò nonostante, nel corso dei secoli la popolarità si è diffusa a macchia d’olio unitamente al cristianesimo. Più recentemente, secondo un sondaggio di alcuni anni fa emergeva che in Italia il 67% degli intervistati dichiarava di credere negli angeli, e di questi, oltre il 70% erano giovani sotto i vent’anni, ossia gli adulti di oggi.
Ma tralasciando le vicende storico-religiose io credo che parlare di Angeli, e soprattutto credervi, sia sempre un segno di gioia, di speranza, di gratitudine per la vita che va vissuta intensamente… Si dice, tra l’altro, e c’é da crederci, che prima di nascere un Angelo ci pone le sue dita sulle labbra e ci sussurra: «Shh, non raccontare ciò che sai». Ecco perché si nasce con uno spacchetto sul labbro superiore, senza ricordarci nulla di dove siamo venuti. Ma c’é chi sostiene che gli Angeli non esistono, non avendone mai visti; e c’é invece chi si chiede perché appaiono (sotto diverse sembianze… o forme) solo a certe persone, o chi continua ad affermare che si presentano a tutti. Altri ancora, sono fermamente convinti che esistono e guardano il mondo con occhi simili ai nostri e toccano le cose come facciamo noi, eppure se si penetra nel profondo dei loro occhi si potrà vedere una luce diversa, quella di chi conosce il passato e il futuro; se nel presente piangeranno di gioia sarà perché la loro solitudine ha trovato conforto, e se si pensa alle loro mani conserveremo un ricordo di infinite carezze e sapremo che per sempre non smetteranno mai di cercarci… in silenzio e in ombra, per poi tornare nel loro mondo di pace e serenità eterna.
Ma la vera domanda da porsi è la seguente: come riconoscerli quando arrivano? Forse non è possibile ma ogni mattina è una giornata intera che si apre a noi tutti e che riceviamo dalle mani di Dio, il quale ce la predispone in quanto da Lui stesso preparata per noi. E come diceva Madeleine Delbrel (una delle più grandi mistiche e poetesse del XX secolo, vissuta dal 1904 al 1964, nella foto): «… non vi è nulla di troppo e nulla di non abbastanza, nulla di indifferente e nulla di inutile: un capolavoro di giornata che viene a chiederci di essere …» anche da chi dovrà affrontare negativamente. Noi forse la trattiamo con poca accortezza o con pretese ingiustificate, ma se potessimo frugare comprenderemmo il valore di un solo giorno umano. Forse anche dietro alla mano tesa di un Amico sincero si cela un Angelo, soprattutto nei momenti più “delicati” della nostra esistenza. Però i dilemmi non mancano: in caso di calamità “generosamente” regalateci dalla Natura, in cui non sono mancate le vittime, dov’erano gli Angeli Custodi? A questa angosciosa domanda si potrebbero ipotizzare più risposte, ma purtroppo tutto rientra nei misteri della vita, proprio come l’esistenza degli Angeli Custodi. Ma questo è un ulteriore capitolo… esistenziale che meriterebbe un approfondimento a parte. Un’ultima curiosità. Anagrammando il nome di Galeno (medico greco vissuto tra il 129 e il 201 a.C.) si ottiene la parola Angelo. Esattamente quello che ogni medico dovrebbe essere per tutti noi.