L’angolo di Full: Genio e “smemoratezza”

Genio e “smemoratezza”

Il brano raccontava di quegli occhi che si sfogliano per la strada, quelle storie d’amore che durano il flash di uno sguardo e ti lasciano una strana malia, un senso di paradiso perduto. Sono il libro dei sogni per chi sa spremere le gocce dalla vita. Io ero il protagonista che inventava uno speciale segnalibro per ritrovare le pagine con quegli occhi. Purtroppo, tutto il resto l’ho dimenticato.
È il secondo brano che mi scappa oggi. E chi lo piglia ormai? Le idee capitano sempre quando sono nell’impossibilità di registrarle..!

– Vede dottoressa, io scrivo per diletto, tuttavia accarezzo qualche ambizione e non posso permettermi queste amnesie. Cosa mi sta succedendo?
– Niente di grave, credo, almeno secondo gli esami. C’è solo qualche carenza minerale e vitaminica. Piuttosto, fa del movimento? Passeggiate, palestra?
– Eh!
– Frequenta gente? Parla, comunica?
– Eh!
– Ha interessi culturali? Letture, cinema?
– Eh!
– Ma… allora come fa a scrivere tutte le sue storie?
– Eh!
– Caspita! In tal caso lei è… un talento naturale! Un genio! Ma quali medicine! Si procuri un digital recorder, se lo ficchi in tasca e registri le sue storie al volo prima di dimenticarle. Oppure si compri un tablet, o un note-book. Può permetterselo, vero?
– Eh!
– Nemmeno questo! Beh… temo che le resti ben poco da fare, anche perché è abbastanza normale dimenticare un’idea in bozzo.
– Però, dottoressa, se è vero che sono un talento, almeno questa storia degli sguardi amorosi potremmo salvarla. Guardi, ho ritrovato uno di quei segnalibri speciali. Ce l’ho qui nel taschino, eccolo: questi occhioni sgranati nei miei, sono suoi dottoressa, vero?

 Fulvio Musso

“Alla mia dottoressa segretaria”

 

 

 

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