L’angolo di Full: “Giuselmo”
Con solo 128 parole si può scrivere un racconto che sappia essere sorprendente e carezzevole a un tempo?
Se per nome si fa Fulvio Musso, decisamente sì. Leggere per credere.
Giuselmo
Legge la mano seduto s’una panchina del parco. Non si fa pagare, semmai accetta un’offerta. Avevo ascoltato una sua lettura e m’aveva incantato. Così, di tanto in tanto ci torno. Ogni palmo racchiude un intero mondo pieno di fascino. Le sue storie sono spari di luce, voli poetici, segreti, verità.
Ma… tu non sei un veggente, gli avevo detto.
Sono Giuselmo, aveva risposto. Semplice e unico come quel nome.
Oggi siedo sulla panchina accanto a lui che trae da una scatola di legno alcune mani piccole e aggraziate. Ne sceglie una particolarmente rosea e inizia la sua fantastica lettura che tiene conto di ogni linea, di ogni venatura, della più minuscola ruga:“…questo solco sul dorso racconta un placido fiume sotterraneo…”
Giuselmo legge la mano alle foglie.
Fulvio Musso
“Giuselmo legge la mano alle foglie” poetica espressione! Bellissima!
Le foglie sono davvero affascinati e offrono letture inattese per le quali occorrono occhi capaci di vedere e sensi in grado di poter capire.
Voglio imparare anch’io a leggere la mano alle foglie e stare su una panchina immaginaria in mezzo al bosco.
Grazie, Full!
ciao, Lucia
Questo racconto, bello come una poesia, mi ha ispirato un componimento poetico!
Grazie, Full!
Lucia
Che bel contagio creativo! 😉
Grazie, Marcella! 😉